Lago di Garda, allarme dermatiti dopo il bagno. Forse colpa di un parassita degli uccelli

di redazione Blitz
Pubblicato il 1 Luglio 2020 - 20:21 OLTRE 6 MESI FA
Lago di Garda, allarme dermatiti. Forse colpa di parassita degli uccelli

Lago di Garda, allarme dermatiti. Forse colpa di un parassita degli uccelli (Foto Ansa)

Allarme dermatiti sul Lago di Garda. Nelle ultime ore decine di turisti hanno manifestato problemi cutanei dopo aver fatto il bagno. Forse colpa di un parassita degli uccelli.

Sul sito del Comune di San Felice del Benaco, in particolare, è riportato un recente avviso di Ats che pone in relazione la dermatite con la furcocercaria, parassita tipico degli uccelli acquatici che può causare irritazioni cutanee anche forti.

Ma casi sono stati segnalati anche a Salò e a Manerba, in località San Sivino. 

Resta da capire se si sia trattato veramente di dermatite del bagnante o di altro, magari punture di insetti o reazioni allergiche.

Le foto pubblicate mostrano evidenti irritazioni cutanee e comunque tale malattia non è certo un problema inconsueto nelle località lacustri.

Tra i consigli di Ats, ricordiamo, il principale è quello di evitare di fare il bagno in acque basse in prossimità di luoghi in cui sono presenti uccelli acquatici (come i cigni), oltre a fare una doccia e asciugarsi bene all’uscita dal lago. (Fonte: Agi).

Dermatite del bagnante: prurito e bolle dopo il tuffo

La dermatite del bagnante è una fastidiosa sorpresa per gli amanti del lago. Si può scatenare sulla braccia e sulle gambe, sull’addome o sulla schiena: è una sorta di reazione allergica a un parassita, la cercaria, presente nelle feci di uccelli acquatici.

Solitamente la cercaria rimane sul fondo e non crea problemi: ma quando fa molto caldo tende a risalire e a venire a contatto con i bagnanti provocando bolle pruriginose su gran parte del corpo.

I consigli: evitare il bagno nelle ore più calde, farsi una doccia subito prima di entrare in acqua e subito dopo essere usciti, all’occorrenza trattare con gel antiprurito o pomate cortisoniche nei casi più fastidiosi.

L’estate del 2014. In quell’anno si sono verificati oltre un centinaio di casi, da Desenzano a Manerba a San Felice.