L’Aquila, Cialente a Berlusconi: “Volevate commissariarmi?”

Pubblicato il 4 Maggio 2012 - 17:10 OLTRE 6 MESI FA

PESCARA – Il sindaco dell'Aquila ha inviato una lettera a Silvio Berlusconi e Gianni Letta per chiedere chiarimenti in merito a quanto dichiarato ad alcuni organi di stampa dal presidente della Regione Gianni Chiodi. Chiodi avrebbe rilevato ''che nel 2010 il Governo sollecitava un commissariamento del Comune dell'Aquila per la redazione del Piano di Ricostruzione della Citta' sottraendolo, come diversamente previsto dalla legge, al Sindaco, ovvero al Comune''.

Per Cialente, se fosse vero ''la Ricostruzione Gianni Chiodi che io giudico di estrema, abnorme, allucinante, stravolgente gravita', che mi lasciano stupefatto ed indignato''.

All'ex premier e a Letta Cialente ''in nome della Vostra indiscussa correttezza e lealta''' chiede ''di dichiarare oggi stesso se queste affermazioni corrispondano al vero e quindi se il Governo avesse effettivamente deciso un mio commissariamento. In caso di risposta positiva, chiedo per quale motivo si procedeva ad una scelta di tale gravita' che si applica solo in caso di scioglimento del Consiglio comunale per mafia. Se la proposta nasceva dal Governo, o era suggerita da Chiodi o dal Responsabile della Struttura Tecnica di Missione Gaetano Fontana''.

Cialente all'ex premier e al suo braccio destro chiede anche ''per quale motivo si intendesse commissariare solo il Comune dell'Aquila e non gli altri Comuni del cratere sismico che in quel momento, nella redazione del Piano di Ricostruzione, erano rispetto a noi piu' indietro, visto che il Comune dell'Aquila gia' da Aprile era stato il primo a procedere all'iniziale, fondamentale passaggio corrispondente alla perimetrazione di cinquanta centri storici''.

''Chiedo se la scelta di commissariare fosse legata alla precisa volonta' di Chiodi e di Fontana di procedere non con il metodo dell'indennizzo ma con quello del contributo che presupponeva, di fatto, appalti per milioni di euro da assegnare a poche imprese italiane che di fatto si sarebbero impossessate della ricostruzione della Citta', finendo cosi' per favorire pochi e poco trasparenti interessi. Si voleva prefigurare una sorta di ''grande cricca'' che mettesse le mani sulla Citta'? Poiche' ritengo che l'ipotesi di commissariamento avrebbe costituito il piu' grande vulnus istituzionale e democratico, invio la presente, per opportuna conoscenza, al Presidente della Repubblica ed al Ministro degli Interni''.