Mascherine al chiuso, quando l’obbligo. Statali: in fila a mensa e in ascensore. Solo raccomandata a messa

La proroga dell’utilizzo delle mascherine, chirurgiche o di maggiore efficacia protettiva, è stata già prevista per le scuole fino alla conclusione dell’anno scolastico 2021-2022.

Mascherine al chiuso, quando sono obbligatorie

Mascherine compagne inseparabili comunque ancora per un mese e mezzo, fino al 15 giugno, in molti luoghi al chiuso. 

L’obbligo di utilizzare le mascherine, le FFp2, resta, infatti, nel trasporto pubblico locale e a lunga percorrenza, per gli spettacoli aperti al pubblico, nei cinema, nei teatri, nei locali di intrattenimento e musica dal vivo e per tutti gli eventi e competizioni sportive che si svolgono al chiuso. 

Sarà così anche per lavoratori, utenti e visitatori di ospedali, strutture sanitarie, socio sanitarie e socio assistenziali, incluse le Rsa. Negli altri luoghi di lavoro, invece, questi dispositivi di protezione saranno solo raccomandati.

Mascherina in tasca, raccomandata, pronta ad essere indossata in caso di assembramenti anche nei luoghi al chiuso pubblici o aperti al pubblico come negozi o centri commerciali.

Statali, la mascherina in fila a mensa e in ascensore

L’uso delle mascherine FFP2 negli uffici pubblici “è raccomandato, in particolare, per il personale a contatto con il pubblico sprovvisto di idonee barriere protettive. Per chi è in fila a mensa o in altri spazi comuni, per chi condivide la stanza con personale “fragile”, negli ascensori e nei casi in cui gli spazi non possano escludere affollamenti”. Lo si legge nella circolare appena emanata sull’uso della mascherina negli uffici pubblici.

La mascherina è raccomandata per il personale che svolga la prestazione in stanze in comune con uno o più lavoratori, anche se si è solo in due, salvo che vi siano spazi tali da escludere affollamenti ma anche nel corso di riunioni in presenza.

Va usata comunque se si è in coda, anche al bar o per entrare in ufficio e “in presenza di una qualsiasi sintomatologia che riguardi le vie respiratorie”.

I dispositivi di protezione non sono necessari – chiarisce la circolare – in caso di attività svolta all’aperto, in caso di disponibilità di stanza singola per il dipendente, in ambienti ampi, anche comuni (ad es. corridoi, scalinate) in cui non vi sia affollamento o si mantenga una distanza interpersonale congrua.

“Ciascuna amministrazione – conclude la circolare – dovrà quindi adottare le misure che ritiene più aderenti alle esigenze di salute e di sicurezza sui luoghi di lavoro, tenendo ovviamente conto sia dell’evoluzione del contesto epidemiologico che delle prescrizioni di carattere sanitario eventualmente adottate, anche a livello locale, dalle competenti autorità”.

I vescovi: “Raccomandata la mascherina a messa”

“L’andamento dei contagi risulta costante da qualche settimana e tale dato porta a confermare le indicazioni” già diffuse dalla Cei a marzo “facendo tuttavia presente che l’uso delle mascherine resta, a rigore, raccomandato in tutte le attività che prevedono la partecipazione di persone in spazi al chiuso come le celebrazioni e le catechesi.

Mentre resta obbligatorio l’uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo Ffp2 per gli eventi aperti al pubblico che si svolgono al chiuso in locali assimilabili a sale cinematografiche, sale da concerto e sale teatrali”. Lo comunica la Cei.

“Si segnala, tra l’altro, che a partire dal primo maggio 2022 non è più necessario il Green Pass per le attività organizzate dalle parrocchie. Parimenti non è necessario il Green Pass per l’accesso ai luoghi di lavoro dei lavoratori e dei volontari che collaborano”, informa la Conferenza Episcopale Italiana.

 

 

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