Migranti. “Respingimenti illegittimi”. Tribunale Roma riconosce diritto asilo e danni a 14 eritrei

di redazione Blitz
Pubblicato il 3 Dicembre 2019 - 15:10 OLTRE 6 MESI FA
Migranti. "Respingimenti illegittimi". Tribunale Roma riconosce diritto asilo e danni a 14 eritrei

Un soccorso di migranti in mare (foto archivio Ansa)

ROMA – Hanno diritto ad entrare in Italia e a chiedere protezione internazionale 14 eritrei che erano stati respinti in Libia a luglio 2009. Lo ha stabilito il l Tribunale civile di Roma in una causa promossa da Amnesty International e Asgi (Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione). Per i giudici i migranti hanno 14 eritrei hanno diritto anche ad un risarcimento danni.

Nella sentenza il Tribunale Civile ha applicato l’articolo 10 della Costituzione che al comma tre “riconosce allo straniero il diritto di asilo che deve ritenersi applicabile anche quando questi si trovi fuori dal territorio dello Stato per cause a esso non imputabili”.

La sentenza, precisano Amnesty International e Asgi, fa riferimento “a quanto avvenuto tra il 2009 e il 2010 quando, a seguito della conclusione dell’Accordo con la Libia, l’Italia ha effettuato numerosi respingimenti. Tale prassi era stata ritenuta illegittima già dalla Corte europea per i diritti umani ma, nonostante la condanna all’Italia, molti richiedenti asilo sono rimasti in attesa del giusto risarcimento e, soprattutto, senza la possibilità di accedere a una forma di protezione”.

Era il 27 giugno 2009, quando 89 persone (di cui 75 eritrei, 9 donne e 3 bambini), dopo essere fuggite dal proprio paese di origine, erano salpate dalle coste libiche a bordo di un gommone con l’obiettivo di arrivare in Italia e vedere finalmente riconosciuto il proprio diritto all’asilo.

A poche miglia da Lampedusa, con il motore in avaria, il gommone era stato soccorso dalla Marina militare italiana. Dopo una notte di navigazione, le persone salvate furono collettivamente respinte in Libia.

La sentenza – aggiungono Amnesty International e Asgi – “è estremamente rilevante e innovativa laddove riconosce la necessità di espandere il campo di applicazione della protezione internazionale volta a tutelare la posizione di chi, in conseguenza di un fatto illecito commesso dall’autorità italiana si trovi nell’impossibilità di presentare la domanda di protezione internazionale in quanto non presente nel territorio dello Stato, avendo le autorità dello stesso Stato inibito l’ingresso, all’esito di un respingimento collettivo, in violazione dei principi costituzionali e della Carta dei diritti dell’Unione europea’”.

Fonte: Ansa