Milano, scontro in procura tra Bruti e Robledo. Csm convoca Boccassini e Greco

di redazione Blitz
Pubblicato il 30 Aprile 2014 - 07:08 OLTRE 6 MESI FA
Milano, scontro in procura tra Bruti e Robledo. Csm convoca Boccassini e Greco

Nell’ordine da sinistra: Ilda Boccassini, Francesco Greco, Edmondo Bruti Liberati e Alfredo Robledo

MILANO – Scontro tra pm in procura a Milano sull’assegnazione di alcuni fascicoli delicati: notizie di reato importanti, dal caso San Raffaele all’affaire Ruby, finiti sui tavoli e nelle mani di magistrati che non avrebbero dovuto occuparsene perché responsabili di altri dipartimenti. I nomi più noti sono quelli di Ilda Boccassini, Francesco Greco e Ferdinando Pomarici. Ma anche altri due pm dovranno sfilare a breve davanti al Csm per chiarire tutti gli aspetti dello scontro. Si tratta di Nunzia Gatto, l’aggiunto che coordina l’Ufficio esecuzione della procura di Milano e Filippo Spiezia, il pm della Procura nazionale antimafia che aveva mosso rilievi alla Dda di Milano, guidata da Boccassini.

Tutto è nato da un esposto dell’aggiunto Alfredo Robledo che ha accusato il capo dell’ufficio Edmondo Bruti Liberati di irregolarità nell’assegnazione dei fascicoli. Ma le nuove audizioni spaccano i consiglieri: dividono le due Commissioni incaricate di affrontare il caso che fanno scelte diverse, tant’è che ascolteranno insieme soltanto Pomarici e Greco, probabilmente il 13 maggio. E al loro interno separano i consiglieri di sinistra- che avrebbero voluto chiudere il caso subito sulla base del lavoro già compiuto – dai laici di centro-destra e dai togati delle correnti più moderate, intenzionati ad allargare il più possibile il raggio dell’attenzione.

La vicenda è ingarbugliata e difficilmente potrà chiudersi prima della scadenza del mandato del Csm in carica, i cui componenti a luglio dovranno essere rinnovati.

La Prima Commissione, che deve decidere se ci sono gli estremi per un trasferimento d’ufficio per incompatibilità ambientale e funzionale ascolterà soltanto Greco e Pomarici: al primo, secondo la denuncia di Robledo, sarebbero stati assegnati da Bruti i procedimenti sul San Raffaele e sulla Sea che invece sarebbero spettati al suo Dipartimento, competente sui reati contro la pubblica amministrazione. Il secondo è stato convocato perché in una riunione alla procura di Milano avrebbe contestato la scelta del procuratore di avocare il fascicolo sul direttore del Giornale Alessandro Sallusti, condannato per diffamazione, per chiederne la detenzione domiciliare.

Non è passata invece la richiesta del relatore Mariano Sciacca (Unicost) di ascoltare su questa stessa vicenda Gatto, che invece sarà sentita il 12 maggio, dalla Settima Commissione ( il cui compito è verificare se Bruti ha violato i criteri organizzativi dell’ufficio, una circostanza che, se verificata, potrebbe pesare quando a luglio l’incarico del procuratore dovrà essere rinnovato).

Lo stesso giorno sarà sentita anche Ilda Boccassini, a cui Robledo contesta soprattutto l’assegnazione del procedimento Ruby, e a cui presumibilmente la Commissione chiederà conto pure dei contrasti con la procura nazionale antimafia, anche alla luce di quanto emergerà dall’audizione di Spiezia, in programma il 6 maggio prossimo.