Modena, dal 1° luglio la tassa di soggiorno

Pubblicato il 26 Giugno 2012 - 13:49 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 26 GIU – Da domenica primo luglio a Modena si paghera' la tassa di soggiorno. ''Una decisione assurda, che non ha senso'', sbotta il presidente di Federalberghi Modena, Amedeo Faenza, che oggi e' venuto a Roma per discuterne con i vertici di Federalberghi, la maggiore Federazione degli albergatori che aderisce a Confcommercio e che domani riunira' il direttivo.

La decisione dell'amministrazione di Modena e' stata presa l'11 giugno, a sisma quindi gia' avvenuto e in piena ricostruzione. Le esenzioni previste: si va dai minori di 12 anni ai 'soggetti che assistono degenti ricoverati in strutture sanitarie… in ragione di 1 accompagnatore per paziente', dai soggetti che prestano servizio di volontariato a quelli che soggiornano 'causa eventi e calamità naturali', ''con una plateale invasione della privacy – denuncia Federalberghi – che espone l'albergatore a rischi legali ed il cliente ad un obbligo di autodichiarazione al di fuori di ogni regola''. La tassa oscillerà dai 50 centesimi delle strutture ad 1 stella ai 4 euro per quelle a 5 stelle: la previsione del Comune sarebbe quella di ottenere, con la sua applicazione, 170 mila euro nei prossimi mesi ma gli albergatori lamentano gia' un calo dell'85% dell'occupazione delle camere rispetto all'anno scorso.

''Questa e' la mazzata finale in un territorio gia' cosi' fortemente colpito – ragiona Faenza – che si andra' a scaricare soprattutto sugli imprenditori: le aziende del nostro territorio sono in gran parte imprese manifatturiere e imporre la tassa di soggiorno significa gravare su loro ma anche sul turismo tradizionale: una famiglia che prima, durante un viaggio, si fermava per una o due notti a Modena, anche solo di passaggio, ora non lo fara' piu'. Che senso ha organizzare mega-concerti a Bologna per raccogliere fondi per la ricostruzione e poi colpire la nostra economia in questo modo? Siamo assolutamente sbalorditi''. Federalberghi nazionale appoggia in pieno la posizione di Faenza. ''Oltre all'evidente inopportunità di applicare l'imposta proprio in questo momento così difficile per la popolazione e l'economia emiliana – spiega la Federazione – il caso appare come l'ennesimo controsenso di una tassa creata a livello nazionale senza una logica precisa, che mostra l'incapacità della politica di capire le priorità sociali. L'appello che rivolgiamo al mondo politico e governativo nazionale e modenese è per una scelta di razionale buon senso e di opportuno slittamento di quanto stabilito in una fase sicuramente non di emergenza come l'attuale''.