Morte Brenda, Barbara indiziato numero uno
Barbara è il sospettato numero uno per la morte di Brenda, il trans implicato nel caso Marrazzo e morto il 19 novembre scorso per asfissia nell’incendio del suo monolocale ai Due Ponti. Dopo gli interrogatori di lunedì e di ieri in Procura, nei confronti di Barbara è scattato il sequestro di alcuni capi d’abbigliamento. Fra questi un cappotto che il trans, all’anagrafe Iran Barbara da Conceiçao, 42 anni, avrebbe indossato la notte in cui Brenda è morto.
La Procura ha disposto, inoltre, un confronto tra Barbara e Claudia (Claudio de Oliveira Sousa, 24 anni). Ai trans i magistrati hanno chiesto di ricostruire le ultime ore di Brenda e gli orari dei loro spostamenti. Barbara, non ancora indagato, ha ammesso per la prima volta di aver chiamato un taxi quella notte affinché lo portasse dalla sua abitazione, in via Pirzio Biroli, a poche decine di metri da via dei Due Ponti, fino all’Acqua Acetosa. Claudia ha giurato che nel taxi c’era anche lui. Erano le 3.30: il sospetto è che le fiamme a casa di Brenda, scoperte alle 4.16, fossero già divampate nel monolocale.
Il trans ha inoltre confermato di essere tornato nel suo appartamento dopo l’1.30 da via Flaminia dove, come d’abitudine, si era prostituito con altri viados. Lo aspettava un secondo ‘turno’ all’Acqua Acetosa. Quell’intervallo di tempo, tuttavia, coincide con il ritorno a casa anche di Brenda. Il movente che avrebbe spinto Barbara e Claudia a uccidere Brenda risalirebbe allo scorso 6 febbraio, quando il trans brasiliano minaccio i due viados. Da Barbara, Brenda pretendeva il ‘pizzo’ per il posto in via Flaminia. Soldi, circa 2.000 euro, abiti e scarpe. Da Claudia, invece voleva da 30 a 300 euro dietro minacce di morte.
Brenda fu arrestato il 3 maggio 2008 per inottemperanza al decreto di espulsione. Dopo le rivelazioni di Barbara e Claudia, la posizione di Brenda fu archiviata. Gli inquirenti ritennero che i due trans avessero denunciato il ‘collega’ solo per ottenere il permesso di soggiorno. I dissidi fra i tre, però, non si sarebbero mai attenuati.