Naufragio a Cagliari: tre morti e un superstite

Pubblicato il 19 Luglio 2010 - 11:06 OLTRE 6 MESI FA

Una barca di cinque metri è affondata nel Golfo degli Angeli, vicino Cagliari: dei quattro pescatori cagliaritani a bordo due sono morti, uno è disperso e il quarto è stato tratto in salvo nelle prime ore del mattino. Andrea Maccioni, 30 anni, l’unico superstite, ha nuotato tutta la notte, da solo, senza il giubbotto salvagente, nonostante le condizioni proibitive del mare. E’ stato trovato stamattina alle 10.30 attaccato ad una boa di fronte al Pontile della Rumianca, nella zona di Sarroch, dove ha sede lo stabilimento Saras. Stremato, ormai privo di forze, Maccioni è rimasto in acqua da solo a nuotare per più di 12 ore.

Non sono stati altrettanto forti e fortunati, invece, i suoi compagni di viaggio: Giancarlo Pintus, di 57 anni, di Capoterra, il figlio Paolo, di 31 anni, e il cognato Sandro Farci, di 54 anni. I cadaveri di Giancarlo Pintus e Sandro Fraci sono stati recuperati in mare stamattina, mentre proseguono le ricerche dell’ultimo disperso, Paolo Pintus: sono state ormai perse le speranze di ritrovarlo vivo.

I quattro cagliaritani erano usciti ieri pomeriggio in barca per una battuta di pesca davanti al Pontile della Rumianca, a poca distanza da Cagliari. Secondo quanto raccontato stamani in porto a Cagliari dall’unico superstite del naufragio, la barca si sarebbe ribaltata verso le 22 a causa di una manovra errata con condizioni meteo difficili, considerato il forte vento di maestrale che soffiava ieri nell’isola.

Caduti in mare, i quattro pescatori hanno tentato di raggiungere a nuoto la riva, ma solo uno di loro ce l’ha fatta ed è stato salvato stamattina dagli uomini della Guardia Costiera e dei Vigili del Fuoco. Secondo la sua testimonianza, anche il quarto disperso, del quale proseguono incessanti le ricerche in mare, non ce l’avrebbe fatta.