Pasta al 100% grano italiano aumenta prezzi per mancanza… grano russo!

Speculazione sui prezzi, che vuol dire? Se la pasta pubblicizzata come fatta al 100 per 100 di grano italiano aumenta prezzo per mancanza grano russo, se il sacchetto bio nei supermarket va a 16 cent, se un vino da 8 euro finisce nel conto al ristorante a 55 euro...

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 17 Marzo 2022 - 08:16 OLTRE 6 MESI FA
Pasta al 100% grano italiano aumenta prezzi per mancanza... grano russo!

Pasta al 100% grano italiano aumenta prezzi per mancanza… grano russo! FOTO ANSA

La pubblicità è esplicita nel vantarne le caratteristiche, soprattutto quella che riguarda la materia prima, la pubblicità vanta che questa pasta (si tratta di una marca molto nota e diffusa) è fatta al cento per cento con grano italiano. Grano italiano, vale la pena di ripeterlo. Non una cosa ovvia visto che l’Italia, quanto a grano da destinare alla produzione di pasta, non è per nulla autosufficiente ed importa più della metà del grano duro che trasforma in pasta. La pubblicità e il marchio vanno presi sul serio, va preso per assolutamente certo che quella pasta è 100 per cento grano italiano. Però la stessa pasta annuncia e pratica aumento del prezzo di vendita. Perché? A causa della sopravvenuta mancanza di...grano russo!

In realtà il grano che scarseggerà (se non vi sarà semina e quindi raccolto) sarà quello ucraino. In realtà scarseggerà nei prossimi mesi e non ora. In realtà eventuali aumenti di prezzo vanno attribuiti al maggior costo dei trasporti e dell’energia in azienda. La scarsità del grano russo come ragione dell’aumento del prezzo della pasta 100 per 100 grano italiano è una auto confessione che qualcosa, più di qualcosa, accade nella formazione dei prezzi dei beni di consumo. Accade, purtroppo, che ad ogni crisi e tensione dei prezzi, parte rilevanti delle catene di approvvigionamento, distribuzione e vendita non solo si adeguano ma ne approfittano. Diciamo che…colgono l’occasione e nello “aumenta tutto” si tuffano e nuotano con abilità.

Sacchetto ecologico al supermercato a 16 cent

Altra segnalazione (anche quella della pasta viene dal quotidiano vissuto, difficile trovarne traccia nei comunicati ufficiali): in alcuni supermercati il sacchetto per portarsi via l’acquistato, la busta è passata da circa 10 cent a 16 cent. Aumento del 50 per cento. Tutti fabbricati i sacchetti con materie prime introvabili e relative scorte esaurite?

Ristorante, vino: quello da 8 messo in conto a 55 euro

Racconta Aldo Cazzullo del Corriere della Sera una sua esperienza: Bologna, ristorante in centro spesso frequentato dal giornalista. Un vino bianco, in conto messo a 55 euro. Ricerca sul web del prezzo di quel vino: da 5 a 8 euro. E’ probabilmente un caso limite, ma in ogni negozio, di ogni tipologia merceologica, risuona lo “aumenta tutto”. E su questo vento viaggiano aumenti sfacciati e spudorati. Non tanto e solo nella quantità, quanto nella loro infondatezza. Aumentare il prezzo del tramezzino o delle scarpe in alcun modo può essere giustificato o ricollegato alla guerra o anche all’inflazione pre guerra. E allora? Allora commercianti vil razza dannata? No, questo no. Ma campioni del piangi e fotti questo sì, questo proprio sì.