Rimini, i verbali dello stupro: “Doppia penetrazione, doppia violenza”

di redazione Blitz
Pubblicato il 7 Settembre 2017 - 09:21 OLTRE 6 MESI FA
Rimini, i verbali dello stupro: "Doppia penetrazione, doppia violenza" (Foto Ansa)

Rimini, i verbali dello stupro: “Doppia penetrazione, doppia violenza” (Foto Ansa)

RIMINI – Non una, ma due volte i quattro aggressori di Rimini hanno stuprato la giovane turista polacca. E con una doppia penetrazione. Una prima volta, una per ciascuno, poi, quando lei era ormai stremata, l’hanno portata in mare, l’hanno bagnata con l’acqua fresca per farla riprendere e di nuovo l’hanno violentata. E’ questo l’ultimo dettaglio che arriva dai verbali dell’inchiesta su quanto accaduto la notte del 26 agosto sulla spiaggia romagnola.

Un racconto di orrore, che spiega perché gli inquirenti non esitino a parlare di fatti “espressione di elevatissimo spessore criminale e di particolare ferocia”, di dettagli “raccapriccianti” sulle due violenze sessuali di cui è accusato quello che i magistrati definiscono “gruppo selvaggio”. E fa prevedere una pena severa, almeno in questo caso.

Ad agire con “spregiudicatezza” e “inutile cattiveria”, infliggendo “inutili sofferenze alle vittime”, sarebbero stati, secondo l’accusa, i quattro ormai noti, tutti giovanissimi, dai 15 ai 20 anni. Ma poco importa che siano minorenni: in questo caso la Procura dei minori ha stabilito anche per i tre ragazzini il carcere in attesa del processo.

Dal provvedimento del giudice minorile Anna Filocamo si ricava tutta la brutalità con cui il gruppo ha agito. Nell’atto si sottolinea “la spregiudicatezza con cui sono state poste in essere le azioni delittuose”, “l’inutile cattiveria” con cui i tre hanno inflitto “inutili sofferenze alle vittime” e il fatto che le loro azioni hanno suscitato “un allarme sociale di proporzioni rare”.

E se è vero che era Guerlin Butungu a comandare i più giovani, questi hanno mostrato “personalità gravemente inconsistenti ed incapaci di rendersi conto dell’estrema gravità delle condotte realizzate”.

Quella raccontata dal giovane polacco amico della ragazza stuprata è una “scena agghiacciante”, riferisce il gip. “Tre o quattro a turno si intercambiavano tra loro nell’abusare di lei e nell’immobilizzare me”, ha dichiarato il giovane. “Stremata”, “senza poter in nessun modo reagire neppure urlando”, “senza forze ed impaurita, ma cosciente”, la ragazza è stata quindi trascinata in acqua e poi di nuovo sulla spiaggia, immobilizzata ed ancora violentata.