Roma, morta di parto dopo sei ore di agonia. Indagati i medici

Pubblicato il 9 Aprile 2010 - 13:10 OLTRE 6 MESI FA

Mario Rosati, marito di Tiziana

L’agonia di Tiziana Tumminaro è durata sei ore poi ha dato alla luce due gemelli. Per i due gemellini nati nessuno riesce a far festa, c’è solo il dolore per Tiziana, postina nella periferia romana di Casalotti, tifosa della Roma, morta dopo il parto cesareo alla casa di cura Villa Pia, in via Ramazzini a Roma.

I genitori non si danno pace e hanno solo la forza di chiedere perché. Vogliono sapere come sia possibile che la figlia uscita di casa che stava bene per andare a partorire non sia più tornata. E dicono: «Ce l’hanno ammazzata». Tutti i vicini di casa raccontano quegli ultimi giorni di Tiziana mentre preparava il corredino da portare in clinica, le cure che dedicava alle altre figlie e la forza che aveva.

Una famiglia unita quella di Tiziana, di gran lavoratori, stimati e conosciuti da tutti tra Casalotti e Boccea, dove abitano. I gemellini – la bimba si chiamerà come la mamma, Tiziana, e il maschietto, Marco come il nonno – della mamma hanno avuto solo lo sguardo e una carezza. Poi Tiziana sarebbe stata sottoposta ad un secondo intervento per l’asportazione dell’utero in anestesia totale, perché qualcosa non era andato per il verso giusto. Non si è più risvegliata.

Il padre di Tiziana, Mario Rosati, attacca. «Non si può morire così, di parto nel 2010. Tiziana me l’hanno uccisa perché si sono dimenticati di suturare una vena – accusa il marito – mia moglie era sana come un pesce e la gravidanza non aveva avuto complicanze». Del suo ginecologo, che l’avrebbe anche operata, Tiziana si fidava. Carlo Anatoli aveva fatto nascere anche Aurora, sempre con taglio cesareo a Villa Pia. Tiziana si era messa nelle sue mani anche stavolta. Doveva essere l’ultima perché Tiziana aveva chiesto di farsi chiudere le tube.

Il ministro della Salute Ferruccio Fazio ha inviato gli ispettori del ministero all’ospedale San Camillo e alla clinica Villa Pia per verificare l’appropriatezza delle procedure effettuate e la corretta gestione dell’emergenza.