Isis in…borse e zaini, Roma chiude un’ora sua Galleria

Isis in...borse e zaini, Roma chiude un'ora sua Galleria
Isis in…borse e zaini, Roma chiude un’ora sua Galleria

ROMA – Non sono ancora le undici del mattino e a Roma il Traforo, una galleria di circa trecento metri che collega la centralissima via Nazionale (dalla stazione Termini a piazza Venezia) con via Sistina viene chiuso. Chiuso al traffico perché nel tunnel c’è qualcosa. Forse un pacco, forse uno scatolone. Probabilmente uno scarto, un rifiuto. Probabilmente qualcosa di innocuo. O forse no, quel qualcosa è lì abbandonato, senza custodia, senza identità. Insomma non si sa cosa sia e questo, di questi giorni, significa che può essere anche qualcosa che esplode. Dopo circa un’ora il cessato allarme, la borsa abbandonata non era ovviamente una bomba.

Roma non è certo Bruxelles dove si vive da circa tre giorni in stato d’assedio, in una sorta di coprifuoco con scuole chiuse, metropolitana ferma, uffici deserti, teatri e cinema sprangati. A Roma non è in corso nessuna caccia perché a Roma non ci sono uno, due o forse tre uomini dell’Isis con indosso cintura esplosiva, quelli che hanno seminato morte a Parigi e poi sono fuggiti. A Roma non ci sono neanche basi logistiche significative dell’Isis e non c’è retroterra di immigrazione che possa fornire appoggio e copertura. Ma Roma è e resta un bersaglio.

E quindi all’aeroporto di Fiumicino si viene ripetutamente invitati a non abbandonare incustodito il bagaglio. E quindi nei parchi pubblici si guarda con un minimo di ansia qualunque zainetto non sia accompagnato da un umano. E quindi sui mezzi pubblici di trasporto una borsa da sola su un sedile è subito sospetta. E quindi lo zainetto è il primo sospetto in questi giorni.

A Roma e non solo a Roma: allarmi, falsi ovviamente ma non per questo inutili, praticamente ovunque: Milano, Napoli, Torino…

Allarmi che non rientrano tutti sotto la facile voce “psicosi”. Sì, è vero che la vox populi in questi casi tende ad esagerare, vero che in molti danno corpo a fantasmi, vero che molti dei segnalanti non sono affidabili…Però in giro non c’è solo appunto la psicosi. C’è una sorta di consapevole attesa, anzi quasi vigilanza. Perché la vox populi che vede quel che non c’è, sa però che non è finita dopo Parigi. Sa, purtroppo sa, la gente come il governo, che una zaino di morte in molti nel mondo lo stanno spedendo. E che tra gli indirizzi di arrivo c’è anche l’Italia, anche Roma.

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