Salvatore Caputo freddato ad Afragola, si indaga sugli affari intorno alla Tav

di redazione Blitz
Pubblicato il 27 Maggio 2017 - 10:21 OLTRE 6 MESI FA
Salvatore Caputo freddato ad Afragola, si indaga sugli affari intorno alla Tav

Salvatore Caputo freddato ad Afragola, si indaga sugli affari intorno alla Tav

AFRAGOLA (NAPOLI) – Girerebbe intorno al‘affare da 100 milioni di euro per le opere alla stazione Tav Le Porte di Napoli il movente dell’omicidio di Salvatore Caputo, l’imprenditore edile di 72 anni freddato in auto ad Afragola (Napoli) il 25 maggio.

Quei soldi erano stati stanziati dalle Ferrovie dello Stato ma di fatto, spiega il Mattino, venivano gestiti dall’amministrazione comunale, che ha in corso le procedure amministrative per gli appalti sulla sistemazione urbanistica di due quartieri, il Saggese e San Marco, sventrati per la realizzazione della stazione Tav.

Caputo aveva incontrato alcuni imprenditori di Afragola interessati all’assegnazione degli spazi nella galleria commericiale che ospiterà negozi, bar e ristoranti. E questa, secondo quanto riferisce il quotidiano napoletano, sarebbe la prima ipotesi sul movente dell’omicidio di colui che era “considerato l’eminenza grigia del clan Moccia”.

Un delitto, continua il Mattino, che avrebbe dato sostanza alle ipotesi di infiltrazione camorristica nei cosiddetti lavori di «contorno» alla stazione Tav, e che ha fatto scattare un allarme rosso alla Direzione Distrettuale Antimafia che da tempo monitora le attività del clan.

Le indagini seguono la pista della spartizione della torta dei lavori di compensazione dell’Alta Velocità ad Afragola e si concentrano sulle attività imprenditoriali della vittima. Con un occhio rivolto anche al passato, come spiega il Mattino: 

Salvatore Caputo nel 1983 riuscì a sfuggire a un agguato. E poi tra il 1987 e il 1989 venne eletto nel consiglio comunale per il Psdi, ricoprendo il ruolo di assessore proprio durante la sanguinosa faida combattuta dal clan Moccia contro la cosca dei Magliulo, che a suon di morti ammazzati (una sessantina) si disputavano i lavori per la costruzione di quello scandalo edilizio che è il Rione Salicelle, e la compravendita dei terreni per la ventilata realizzazione del Parco a Tema, dove ore invece è quasi ultimata la stazione dell’Alta Velocità. Una pagina nerissima della storia di Afragola, con la camorra che si disputava il «possesso» dell’intero consiglio comunale dell’epoca. E chi metteva i bastoni tra le ruote veniva eliminato senza pietà. Come avvenne per due consiglieri comunali Paolo Sibilio e Franco Salzano, assassinati in auto al termine di un bollente consiglio nel quale si doveva decidere come impegnare i fondi posto terremoto.