Tiziana Cantone, all’ex Sergio Di Palo sequestrati pc e smartphone

di redazione Blitz
Pubblicato il 17 Settembre 2016 - 12:16 OLTRE 6 MESI FA
Tiziana Cantone, all'ex Sergio Di Palo sequestrati pc e smartphone

Tiziana Cantone, all’ex Sergio Di Palo sequestrati pc e smartphone

NAPOLI – Indagine sui video intimi di Tiziana Cantone, i carabinieri hanno sequestrato i telefoni, i computer e i tablet di Sergio Di Palo, imprenditore napoletano ed ex fidanzato della giovane donna che martedì scorso si è tolta la vita dopo che i suoi filmati erano finiti sul web e ripresi anche da siti porno.

Secondo quanto riferiscono Fulvio Bufi e Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera, i dispositivi elettronici sono stati presi da Di Palo (che comunque non è indagato) per accertare se vi siano delle responsabilità nel suicidio della donna.

Gli investigatori stanno così tornando indietro ad un anno e mezzo fa, quando la stessa Tiziana inviò via Whatsapp a quattro conoscenti (ora indagati per diffamazione) i video che poi sono dilagati sul web, fino a portarla alla depressione e al suicidio.

Proprio un anno fa, dopo che i video si erano diffusi, la storia tra Di Palo e Tiziana finì, anche se lui continuò ad essere presente nella sua vita, e avrebbe anche avuto un ruolo nel ricorso che Cantone fece al Tribunale civile di Aversa per ottenere la rimozione delle sue immagini dai siti.

Pc e smartphone di Di Palo saranno oggetto di una perizia tecnica per verificare, scrive il Corriere della Sera, se qualcuno di quei video fosse stato archiviato anche da lui ed eventualmente anche veicolato da lui.

Gli inquirenti hanno anche sentito come persone informate dei fatti alcune amiche di Tiziana. E sul caso dei quattro indagati per diffamazione ma non per violazione della privacy è intervenuto lo stesso Garante, Antonello Soro, che ha detto che “la legge italiana prevede che la diffusione dei dati sensibili debba avvenire solo con il consenso esplicito dell’interessato”. Quindi, sottolinea il Garante, “mi permetto di dire che quella valutazione, se fatta dal procuratore, non è fondata”.