Tuo figlio fa parte di una baby gang? Addio reddito di cittadinanza e assegno unico

''Depositeremo nelle prossime settimane un nuovo disegno di legge che cerca di risolvere il problema stesso delle baby gang per dare un segnale ai giovani e ai loro genitori''.

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Novembre 2022 - 10:54 OLTRE 6 MESI FA
Tuo figlio fa parte di una baby gang? Addio reddito di cittadinanza e assegno unico

Tuo figlio fa parte di una baby gang? Addio reddito di cittadinanza e assegno unico (foto Ansa)

Via l’assegno unico o il reddito di cittadinanza ai genitori dei minorenni che commetto un’azione violenta. Il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Ostellari, intervenendo alla trasmissione Dire Donna Oggi, ha spiegato che presto verrà depositato un disegno di legge per contrastare il fenomeno delle cosiddette “baby gang”.

Le parole del sottosegretario

“L’intervento legislativo per i 14enni che commettono un’azione violenta di questo genere prevede un provvedimento di ammonizione alla presenza dei genitori, dai 14 ai 18 anni invece lavori socialmente utili subito oppure processo ordinario subito con pena senza sconti. Per i genitori una serie di provvedimenti che vanno a sospendere l’eventuale assegno unico o reddito di cittadinanza percepito dalla famiglia. La giustizia nel nostro Paese è ancora considerata un costo e non una risorsa, dobbiamo cambiare paradigma, visione e investire in personale e magistrati, solo così avremo la possibilità di cambiare il nostro sistema. Depositeremo nelle prossime settimane un nuovo disegno di legge che cerca di risolvere il problema stesso delle baby gang per dare un segnale ai giovani e ai loro genitori”. 

Come cambierà il reddito di cittadinanza

In arrivo la riforma del Reddito di Cittadinanza. Un riforma radicale, che riguarderà solo i cittadini “occupabili”, cioè coloro che possono lavorare, lasciando fuori fragili, persone con disabilità o over 60 anni che non possono lavorare. Il reddito di cittadinanza verrà trasformato in uno strumento di contrasto alla povertà con l’obiettivo di toglierlo a chi è in grado di lavorare, prevedendo contemporaneamente misure di formazione e di inserimento nel mondo del lavoro.

L’obiettivo del governo è quello di arrivare a una profonda revisione del sussidio per le persone in grado di lavorare. Si tratta di cittadini dai 18 ai 60 anni di età, che secondo l’ultimo rapporto Anpal datato 30 giugno 2022 equivalgono al 40% dei beneficiari attuali.

“Chi ha tra i 18 e i 59 anni, senza minori a carico, ed è in grado di lavorare perderà l’assegno legato al reddito di cittadinanza, anche se non immediatamente. Lo manterranno, invece, gli invalidi, chi è in difficoltà, chi ha minori a carico senza avere adeguati mezzi di sostentamento”, ha spiegato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari, ospite della trasmissione Porta a Porta.

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