Venezia sdogana il dialetto nella toponomastica

Pubblicato il 1 Marzo 2012 - 20:08 OLTRE 6 MESI FA

VENEZIA – Le calli e campielli di Venezia non avranno piu' dizioni dubbie. I 'nizioleti' – le caratteristiche murali bianche con i nomi in nero – che ne indicano il nome sono state oggetto di studio approfondito e il Comune ha approvato il nuovo stradario che pero' guarda all'antico. In particolare le dizioni dubbie nei 'nizioleti' sono state riportate al dialetto veneziano, anziche' all'italiano. Sei le fonti scelte, dai ''Cattastici'' del 1786 e 1802, agli ''Elenchi dei numeri anagrafici'' del 1841, dalle ''Curiosita' veneziane'' di Giuseppe Tassini del 1887 all' ''Indicatore anagrafico e guida pratica di Venezia'' del 1937, per finire con l' ''Indicatore anagrafico di Venezia'' del 1996.

Oltre undicimila le foto scattate con l'ausilio di Pc tablet, che sono state georeferenziate alla cartografia comunale, per un totale di 3.532 toponimi analizzati.

Cosi' 'Calle degli Albanesi', che si affaccia in Bacino di San Marco in parte al Palazzo delle Prigioni, diventera' 'Calle dei Albanesi' – citando un esempio autorevole -, Corte Gregolina, invece, Corte Gregolina 'gia' dei Preti' (recuperando anche l'antico toponimo), 'Calle de la Madona' sara' corretto in 'Calle de la Madonna', 'Calle del l'Angelo' nel piu' veneziano 'Calle de l'Anzolo' com'era un tempo.