Vento e neve piegano l'Italia: disagi e tanti danni

Pubblicato il 7 Gennaio 2012 - 19:38 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Ancora disagi per il forte vento che sta spazzando l'Italia. Problemi per i collegamenti marittimi, rischio valanghe al Nord. Burrasche e mareggiate non molleranno anche nei prossimi giorni.

E' l'interazione tra un robusto anticiclone, sull'Atlantico, ed una profonda saccatura, sull'Europa Continentale, l'origine delle intense correnti che attraversano la penisola, in particolare sull'arco alpino e sulle due isole maggiori. La Protezione civile ha così emesso un ulteriore avviso di avverse condizioni meteorologiche che prevede per le prossime 24/36 ore, venti forti o di burrasca su Piemonte, Alto Adige, Sicilia e Sardegna. Ci saranno, inoltre, mareggiate lungo le coste esposte.

In considerazione dell'evoluzione meteorologica ed in coincidenza con il ponte dell'Epifania, il Dipartimento raccomanda particolare cautela nella guida a quanti avessero in programma di mettersi in viaggio nelle zone interessate dal maltempo, moderando la velocità e rispettando le distanze di sicurezza, soprattutto quando si percorrono tratti stradali maggiormente esposti ai venti, come i viadotti e le uscite dalle gallerie.

Sabato disagi ci sono stati soprattutto nei collegamenti marittimi. In Sicilia bloccati i traghetti verso le isole minori. Cancellati anche i voli con Lampedusa e Pantelleria. Sono poi fermi da ieri sera al porto di Civitavecchia e rischiano di restarci fino a venerdì prossimo circa 120 tunisini, tra cui donne e alcuni bambini (uno dei quali di tre mesi), che facevano parte dei 300 passeggeri rimasti a terra a causa della mancata partenza da Palermo, per il maltempo, della nave di linea che collega soltanto una volta a settimana il porto tirrenico a Tunisi.

Al Nord il problema sono le valanghe. Non possono ancora lasciare l'Alta Val Venosta (Bolzano) i 150 turisti bloccati nei loro alberghi, nella zona di Passo Resia, a causa della chiusura per pericolo di valanghe delle strade provinciali di Vallelunga e Val di Roja. In Alto Adige resta elevato anche durante il fine settimana il pericolo slavine.