CATANIA – “Ti ammazzo quando esco!”. Così gridava Veronica Panarello nell’aula della Corte d’appello di Catania al termine della lettura della sentenza che la condannava a 30 anni di reclusione per l’omicidio del figlio Loris Stival, di 8 anni. Gridava all’indirizzo del suocero Andrea Stival e per quelle minacce ora la Procura di Catania ha disposto una nuova citazione in giudizio per lei. Il processo comincerà il prossimo 24 gennaio dinanzi al Tribunale monocratico.
“Sei contento? Sai cosa ti dico – urlò Veronica Panarello trattenuta dalla polizia penitenziaria in aula – prega Dio che ti trovo morto perché altrimenti ti ammazzo con le mie mani quando esco”. Andrea Stival, assistito dall’avvocato Francesco Biazzo, aveva querelato la donna dopo le minacce.
Nella sua ultima ricostruzione dell’omicidio del figlio, la donna aveva accusato il suocero di esserne l’autore materiale: l’avrebbe assassinato, ha sostenuto, perché Loris voleva rivelare al padre di una presunta relazione tra il nonno e la madre. Per quest’ultima accusa è stata rinviata a giudizio per calunnia: il processo di terrà a Ragusa il 26 novembre prossimo.
L’avvocato di Veronica Panarello, Francesco Villardita, ha presentato ricorso in Cassazione contro la condanna della donna a 30 anni di reclusione per omicidio e occultamento di cadavere. L’udienza si terrà nel Palazzo di piazza Cavour a Roma il prossimo 21 novembre. (Fonte: Ansa)