Walter Biot accusato di spionaggio: uomo in crisi con figlia malata o traditore pericoloso?

di Redazione Blitz
Pubblicato il 1 Aprile 2021 - 21:00 OLTRE 6 MESI FA
Walter Biot accusato di spionaggio: uomo in crisi con figlia malata o traditore pericoloso?

Walter Biot (nella foto Ansa) accusato di spionaggio: uomo in crisi con figlia malata o traditore pericoloso?

Walter Biot, un traditore di “estrema pericolosità” che ha venduto documenti segreti per trarre profitto, o un uomo in difficoltà economiche con una figlia malata? Le prime sono le parole con cui l’ordinanza del gip di Roma descrive il capitano di fregata Walter Biot, arrestato la sera di martedì in flagranza subito dopo aver consegnato ad un addetto dell’ambasciata russa documenti militari riservati in cambio di cinquemila euro. Un’attività né sporadica, né isolata, scrive il giudice di Biot, che si è avvalso della facoltà di non rispondere. 

Walter Biot e la figlia malata

Per il suo legale, Roberto De Vita, Biot avrebbe commesso uno sbaglio “in un momento di profonda crisi, personale, familiare ed economica, anche a causa delle gravi condizioni di salute della figlia” e, comunque, ha assicurato l’ufficiale, il passaggio di carte ai russi “non ha messo in alcun modo a repentaglio la sicurezza dello Stato”.

L’interrogatorio previsto nell’udienza di convalida si è dunque chiuso presto, con l’ufficiale che si è limitato a dire al giudice di essere “frastornato e disorientato, ma pronto a chiarire” la sua posizione.

Il difensore ha chiesto gli arresti domiciliari, ma il magistrato – sostenendone la pericolosità e lo “spessore criminale” – ha detto no: l’uomo resta quindi detenuto a Regina Coeli.

I funzionari russi rientrati a Mosca

Intanto, i due funzionari russi che avevano agganciato l’italiano, Alexey Nemudrov e Dmitri Ostroukhov, si sono imbarcati questa mattina su un volo per Mosca.

Avevano ricevuto il provvedimento di espulsione, salvandosi dall’arresto grazie all’immunità diplomatica.

I documenti ritrovati

Nella scheda di memoria sequestrata dai carabinieri del Ros che hanno colto in flagrante lo scambio tra Biot e l’addetto russo sono state trovate al momento 181 foto di documenti cartacei classificati.

L’ufficiale li fotografava dai monitor dell’ufficio Politica militare e programmazione dello Stato maggiore della Difesa, dove lavorava.

Presenti anche 9 documenti classificati come ‘riservatissimi’ (la classifica di segretezza ha quattro livelli: ‘riservato’, il più basso, ‘riservatissimo’, ‘segreto’ e ‘segretissimo’, il più elevato) e 47 di tipo ‘Nato Secret’.

Il gip sottolinea che per il suo ruolo Biot gestiva documenti coperti da segreto preordinati alla sicurezza dello Stato, occupandosi, tra l’altro, della proiezione degli assetti italiani della Difesa in teatri operativi esteri e anche di operazioni Nato, Ue e Onu.

Walter Biot: le tesi di accusa e difesa 

Nell’ordinanza vengono evidenziate quelle che vengono definite “accurate modalità nell’agire” dell’ufficiale, che avrebbe preso, secondo l’accusa, una serie di precauzioni per non destare sospetti, come, ad esempio, “l’inserimento della scheda Sd all’interno del bugiardino dei medicinali così come il fatto che dai telefoni in suo possesso non emergono appuntamenti o contatti con l’agente russo”.

Il modo di agire, secondo il gip, “mostra in maniera palmare l’estrema pericolosità del soggetto stante la professionalità dimostrata, desumibile dai parecchi strumenti utilizzati (4 smartphone) e dagli accorgimenti adottati”.

Il difensore di Biot, dal canto suo, si è detto sicuro che la vicenda “verrà ridimensionata”, dal momento che i documenti venduti, come ha assicurato l’ufficiale italiano, “non hanno messo in alcun modo a repentaglio la sicurezza dello Stato”.

Se dovesse essere confermata una delle accuse che gravano sull’ufficiale, spionaggio politico e militare, la pena prevista dall’articolo 257 del Codice penale è non inferiore a 15 anni, mentre può scattare l’ergastolo se “il fatto ha compromesso la preparazione o l’efficienza bellica dello Stato, ovvero le operazioni militari”.

Oltre alla procura di Roma procede anche la Procura militare e presto ci sarà un incontro tra i rispettivi procuratori per valutare la competenza.