
(Foto Ansa)
“Oggi, davanti a Martina, ci assumiamo una responsabilità collettiva. Dobbiamo impegnarci affinché tutti, grandi e piccoli, comprendano che l’amore non è possesso, controllo o dipendenza. L’amore vero rende liberi, non trattiene, non costringe, non punisce”. Lo ha detto, visibilmente commosso, il cardinale Domenico Battaglia, arcivescovo di Napoli, durante l’omelia ai funerali di Martina, la 14enne uccisa dall’ex fidanzato ad Afragola.
“Se amare ti fa male, non è amore. Se per amore devi annullarti, non è amore. Se per amore fai del male, non è amore, ma violenza. E la violenza non è mai giustificabile.” Il cardinale ha rivolto un appello agli adulti — genitori, educatori, sacerdoti, formatori, politici — chiedendo di riflettere sul mondo che stiamo costruendo per i giovani. “Quali strumenti diamo loro per comprendere le emozioni, affrontare la delusione e la frustrazione? Come li accompagniamo a diventare uomini e donne capaci di rispetto, tenerezza e libertà?” “Non possiamo più rimandare, non possiamo dire ‘succede agli altri’. È successo qui, a Martina, a soli 14 anni. Questo deve bastare.”