
Investito da un bus mentre andava in monopattino al suo primo giorno di lavoro, 21enne pachistano muore a Reggio Emilia (foto ANSA) - Blitz quotidiano
È morto il 29 aprile a Reggio Emilia Umer Maqbool, giovane di origini pakistane, investito da un autobus mentre percorreva via Turri su un monopattino elettrico. Aveva solo 21 anni ed era al suo primo giorno di lavoro. La notizia ha colpito profondamente la comunità locale. Secondo quanto riportato dalla Gazzetta di Reggio, Umer era entusiasta della nuova opportunità. “La mattina dell’incidente era al suo primo giorno di lavoro. Finalmente, dopo due anni di lavori precari, aveva un contratto regolare. Umer era felicissimo: tanto che, anche se doveva presentarsi alle 7.45, è partito in anticipo”, ha raccontato Alì Atif, suo cugino.
Una storia di emigrazione e speranza
Nato il 15 gennaio 2004 nella regione del Punjab, in Pakistan, Umer era arrivato in Italia due anni fa per ricongiungersi con il padre e i due fratelli, già residenti a Reggio Emilia. Fin dal suo arrivo si era dato da fare, impegnandosi in piccoli lavori per aiutare la famiglia. Con il suo impegno, stava risparmiando per portare in Italia anche la madre e le due sorelle rimaste in patria. La sua vicenda, come scrive il quotidiano locale, è “una storia di emigrazione e di riscatto”.
Il sogno interrotto
Il primo contratto stabile, ottenuto presso un’autofficina gestita da connazionali, rappresentava per Umer una svolta, un “nuovo inizio” come lo definisce la famiglia. La tragedia assume un significato ancora più simbolico poiché è emersa il 1° maggio, festa dei lavoratori. Il cugino ha raccontato: «Umer era impensierito perché non riusciva a trovare un’occupazione stabile: ne parlava spesso con me al telefono, gli dicevo di non preoccuparsi». Dopo aver ottenuto il lavoro, Umer aveva deciso di cambiare vita: “Umer era contentissimo – continua il cugino – Noi familiari insistevamo sul fatto che doveva prendere la patente per l’auto. E ora che aveva trovato lavoro aveva cancellato TikTok e altri social per non perdere tempo: voleva concentrarsi e conseguire la patente. Per lui era un nuovo inizio”.