
(Foto Ansa)
I dazi di Donald Trump continuano ad affondare le Borse mondiali. E intanto il presidente statunitense tira dritto: “Tutti mi chiamano per baciarmi il c…”.
Le notizie del giorno:
19.00 Nuovo tonfo Borse europee, in fumo altri 446 miliardi
Le Borse europee, con l’ennesimo tonfo, mandano in fumo nuova capitalizzazione. Con l’indice stoxx 600 che ha perso il 3,5% sono 446 i miliardi bruciati. Per Milano che con il Ftse Mib ha chiuso a -2,75%, il conto è di quasi 19 miliardi di euro.
17.52 Borsa: nuovo tonfo dell’Europa, Francoforte chiude a -3%
Ancora un capitombolo per le Borse europee messi sottosopra dall’escalation della guerra commerciale messa in atto da Donald Trump. Francoforte chiude a -3% con il Dax a 19.670 punti. Parigi lascia sul terreno il 3,34% con il Cac 40 a 6.863 punti. Londra cede il 2,92% con il Ftse 100 a 7.679 punti.
16.38 Amazon ha cancellato alcuni ordini dalla Cina per i dazi
Amazon ha cancellato alcuni ordini di prodotti made in China e provenienti da altri paesi asiatici. Lo riporta l’agenzia Bloomberg citando alcune fonti, secondo le quali la decisione punta a ridurre l’esposizione della società ai dazi di Donald Trump scaricandola sui venditori, che potrebbero essere costretti a rinegoziare i termini con Amazon o vendere le loro scorte in paesi con margini più bassi.
15.50 Re Carlo: “Supereremo ostacoli e diremo ‘uscimmo a riveder stelle'”
“Qualunque siano le sfide e le incertezze che inevitabilmente affrontiamo come nazioni ora e nel futuro possiamo superarle insieme e lo faremo e quando lo avremo fatto” potremo dire ‘E poi uscimmo a rivedere le stelle”. Lo ha detto re Carlo III concludendo in italiano tra gli applausi il suo discorso alle Camere riunite in Aula a Montecitorio e citando Dante.
15.02 Via libera dell’Ue ai controdazi del 25% ai prodotti Usa
Via libera dell’Unione europea alla lista dei controdazi che Bruxelles metterà in campo per rispondere agli Usa. Le tariffe, che per la gran parte dei prodotti saranno del 25%, si applicheranno in tre tranche: la prima dal 15 aprile, la seconda dal 16 maggio, la terza dal primo dicembre. Il via libera è arrivato nella cosiddetta Comitatologia, procedura che la partecipazione dei rappresentanti dei Paesi membri nel rilasciare un parere formale a atti di esecuzione della Commissione. L’unica ad aver votato contro è l’Ungheria.
14.08 Ungheria voterà no alla lista Ue dei controdazi su prodotti Usa
L’Ungheria voterà no alla lista dei controdazi dell’Ue da imporre agli Stati Uniti. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri ungherese, ha dichiarato Péter Szijjártó, citato in un tweet dal portavoce del governo magiaro, Zoltan Kovacs.
14.02 Trump: “Trasferite le vostre aziende in Usa, zero dazi”
“Questo è un ottimo momento per trasferire le vostre aziende negli Stati Uniti come Apple e molte altre stanno facendo. Zero dazi. Non aspettate, fatelo ora”. Lo afferma Donald Trump sul suo social Truth.
13.57 Francia: “Meloni da Trump? Rischia di spezzare l’unità Ue”
“Se cominciamo ad avere discussioni bilaterali, questa dinamica” di unità europea “che attualmente è presente finirà per spezzarsi”. Lo ha detto il ministro dell’Industria francese, Marc Ferracci, intervenendo ai microfoni di France Inter, rispondendo a una domanda sul “rischio che Giorgia Meloni” incontrando Donald Trump a Washington il 17 aprile “giochi da sola”. “Il rischio c’è, è un rischio presente fin dall’inizio, perché sappiamo che Donald Trump ha una strategia abbastanza chiara e semplice: dividere gli europei. Di fronte a questo rischio dobbiamo essere uniti, perché l’Europa è forte solo se è unita”, ha osservato.
13.16 Pechino, dazi sul Made in Usa dal 34% all’84%
La Cina risponde ai dazi di Trump portando le sue tariffe sui beni Made in Usa dal 34% all’84% con effetto dalle ore 12:01 del 10 aprile 2025. Altre questioni, riferisce una nota del ministero delle Finanze, saranno implementate. Pechino esorta gli Stati Uniti a correggere immediatamente le proprie pratiche sbagliate, ad annullare tutte le misure tariffarie unilaterali contro la Cina e a risolvere adeguatamente le divergenze con la Cina attraverso un dialogo paritario basato sul rispetto reciproco.
13.10 Sulla carta d’identità torna la scritta “genitori”, via “padre” e “madre”
La Cassazione ha respinto il ricorso del ministero dell’Interno contro la decisione della Corte d’Appello di Roma di disapplicare il decreto ministeriale del 31 gennaio 2019, con il quale era stato eliminato il termine “genitori” sulla carta di identità dei figli per tornare alla dicitura “padre” e “madre”. Lo scrive il Sole 24 Ore che riferisce della sentenza delle sezioni unite civili secondo cui “l’indicazione ‘padre’ e ‘madre’ sulla carta d’identità elettronica è discriminatoria – si legge sul quotidiano – perché non rappresenta le coppie dello stesso sesso che hanno fatto ricorso all’adozione in casi particolari”.
12.16 Ue, in preparazione anche bazooka su Big Tech contro dazi
“La linea principale da parte della Commissione europea è stata sempre quella di voler negoziare. Quindi non vogliamo tariffe. Non vogliamo una guerra commerciale. Pensiamo che nessuno ne tragga vantaggio. Questa è la nostra linea principale. Naturalmente, quando necessario, dobbiamo anche proteggere la nostra industria e i nostri cittadini”. Lo ha detto la vicepresidente della Commissione europea Henna Virkkunen, in conferenza stampa rispondendo a una domanda sulla possibilità che l’Ue possa colpire le Big Tech americane per rispondere ai dazi imposti dall’Usa: “Al momento stiamo preparando anche queste misure”.
11.14 Media, Cina riunisce vertice d’emergenza sui dazi Usa
La leadership cinese prevede di tenere un incontro di alto livello, possibile già oggi, per definire le misure volte a rilanciare l’economia e a stabilizzare i mercati dei capitali, nel mezzo dell’impennata delle tensioni nella guerra commerciale con gli Usa. Lo riporta la Reuters sul suo sito, ricordando i timori degli economisti su uno scenario di minor crescita del Dragone nel 2025 pari anche all’1-2% del Pil.
10.26 Mosca: “Scontro diretto se truppe europee in Ucraina”
“Ogni presenza” di truppe di Paesi Nato in Ucraina, “indipendentemente dalla bandiera, insegne e il mandato dichiarato, sarà considerato dalla Russia come una minaccia alla sua sicurezza e porterà il rischio di uno scontro diretto con l’intera Alleanza”. Lo ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha aggiunto, “aspetta passi concreti dai suoi alleati europei perché inviino le loro truppe, il che significherebbe che questi Paesi si uniscono al conflitto”.
10.01 Cina: “Tutte le misure ferme e incisive contro i dazi Usa”
Pechino promette di adottare tutte le misure “ferme e incisive” per proteggere i propri interessi in risposta all’entrata in vigore dei dazi americani al 104% sulle importazioni dei beni made in China, rivendicando “il legittimo diritto del popolo cinese allo sviluppo” che “è inalienabile”. Il portavoce del ministero degli Esteri Lin Jian, nel briefing quotidiano, ha aggiunto che “la sovranità, la sicurezza e gli interessi di sviluppo della Cina sono assolutamente inviolabili”.
9.36 Borsa, Milano cede con l’Europa (-2,7%), giù Stm e i chip
Avvio pesante per le maggiori Borse europee con Milano che perde il 2,7%. A guidare i cali a Piazza Affari è Stm (-5,6%), complici i super dazi imposti da Trump alla Cina che già hanno affossato Apple cui il gruppo italo-francese fornisce i chip, oltre a rifornire le industrie automobilistiche. Male anche gli altri gruppi del settore dei semiconduttori come Asml che perde oltre il 3% ad Amsterdam e Infineon in ribasso del 3,4% a Francoforte, dove l’indice è in calo -2,2% mentre Parigi scivola del 2,8%.
9.07 Trump: “Tutti mi chiamano per baciarmi il c…”
“Vi dico che questi paesi ci stanno chiamando per baciarmi il culo”. Si è espresso così Donald Trump durante la cena del National Republican Congressional Committee a Washington parlando dei Paesi colpiti dai dazi che vogliono trattare per ridurre le tariffe. Rivolgendosi alla platea dei repubblicani per rivendicare la sua linea dura, il presidente americano ha assicurano che i tanti Paesi colpiti dalle tariffe “muoiono dalla voglia” di fare un accordo.
8.38 Lo spread tra Btp e Bund apre in forte rialzo a 130 punti
– Spread tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni in netto aumento: il differenziale ha avviato la seduta a 130 punti base contro i 122 della chiusura di ieri, con il mercato che prosegue la tendenza a privilegiare i titoli di Stato tedeschi come ‘beni rifugio’. Il rendimento del prodotto del Tesoro è al 3,97%, con un aumento di oltre dieci basis point.
7.51 In forte calo -4% i futures europei e su Wall Street
Si preannuncia una giornata difficile per le Borse europee all’indomani di un rimbalzo, mentre entrano in vigore nuovi dazi con una tariffa imposta dagli Usa alla Cina pari al 104%. Il future sull’eurostoxx 50 è in flessione di oltre il 4% e i futures sugli indici di Wall Street perdono oltre il 2 per cento.
6.39 Le Borse asiatiche in rosso con i nuovi dazi Usa
Le Borse asiatiche accusano il colpo dell’entrata in vigore dei ‘dazi reciproci’ Usa, con la Cina nel mirino per una aliquota aggregata del 104%: Tokyo cede adesso il 4,87%, mentre Taiwan ampia il rosso a -5,86%. Tra i listini principali, soltanto Shanghai segna un rialzo dello 0,24%, mentre Seul perde l’1,82% e Singapore il 2,16%.
6.38 Salgono a 98 le vittime nella discoteca a Santo Domingo
Si aggrava ulteriormente il bilancio delle vittime del crollo del tetto in una discoteca a Santo Domingo: sono 98, riferiscono i soccorritori. Circa 150 i feriti. Al momento del disastro, riferiscono i media locali, all’interno c’erano circa 500-1.00 persone. La capienza del locale è di 700 persone sedute e circa mille in piedi.
2.42 Trump ai repubblicani: “So quello che sto facendo”
“So quello che sto facendo”: lo ha detto Donald Trump intervenendo alla cena di gala del National Republican Congressional Committee a Washington, dove ha continuato a difendere i suoi dazi affermando che altri paesi vogliono fare accordi. “Non vogliamo necessariamente fare un accordo con loro. Siamo contenti di stare così, prendendo i nostri 2 miliardi di dollari al giorno, ma loro vogliono fare un accordo con noi”, ha affermato, sostenendo che le aziende stanno tornando negli Usa e investendo migliaia di miliardi. “Stanno arrivando i produttori di chip, stanno arrivando tutti. Non abbiamo mai avuto niente del genere”, ha detto.