(Foto Ansa)
La polizia locale ha dichiarato il centro di Los Angeles “zona di assembramento illegale” dopo tre giorni consecutivi di proteste e scontri, con circa 150 arresti effettuati tra venerdì e domenica. Le manifestazioni sono scoppiate in risposta ai raid contro i migranti irregolari.
Il governatore della California, Gavin Newsom, intanto ha annunciato che lo Stato presenterà una causa contro l’ordine dell’ex presidente Donald Trump di impiegare la Guardia Nazionale a livello federale. Intanto, Los Angeles si prepara a un quarto giorno di tensioni, mentre proteste sono previste in oltre una dozzina di città, tra cui Sacramento. Qui, il sindacato Service Employees International Union of California manifesterà davanti al Campidoglio dopo l’arresto di un suo leader.
Trump ha definito su Truth la situazione a Los Angeles “davvero brutta”, chiedendo l’invio di truppe e ordinando “l’arresto di chiunque indossi una mascherina”. Ieri aveva annunciato l’intenzione di schierare 2.000 soldati della Guardia Nazionale in California.
Karoline Leavitt, portavoce della Casa Bianca, ha accusato Newsom di passività: “Agenti federali sono stati attaccati da estremisti violenti. Il presidente Trump è intervenuto per proteggere gli edifici federali”.
Il capitano della polizia di Los Angeles, Raul Jovel, ha riferito che “gli agenti sono sotto attacco” e che nuovi arresti sono in corso. Tre agenti risultano lievemente feriti. Segnalati anche saccheggi nel quartiere finanziario.