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Crescono i tentativi di phishing via WhatsApp e telefonate fraudolente ai danni dei clienti Esselunga: come riconoscere i messaggi ingannevoli e difendere i propri dati.
Nelle ultime ore è tornata a circolare su WhatsApp una pericolosa truffa che prende di mira i clienti di Esselunga, sfruttando il falso pretesto dell’anniversario dei 65 anni della catena di supermercati. Si tratta di una frode che, come evidenziato da recenti segnalazioni e precisazioni ufficiali, mira a carpire dati personali e finanziari attraverso messaggi ingannevoli che promettono buoni spesa inesistenti.
Il raggiro del buono spesa Esselunga per il 65° anniversario
Il meccanismo della truffa si basa su un messaggio virale che circola in queste ore su WhatsApp, nel quale si annuncia l’erogazione di un buono spesa per festeggiare i 65 anni di attività di Esselunga. Il messaggio invita gli utenti a cliccare su un link, che conduce a un sito esterno creato ad arte per raccogliere dati personali tramite un questionario. Al termine della procedura, viene richiesto un pagamento simbolico, spacciato come tassa di spedizione o verifica, che in realtà consente ai truffatori di acquisire informazioni sensibili, in particolare dati della carta di credito.
Esselunga ha prontamente smentito qualsiasi iniziativa di questo tipo, ribadendo che tutte le promozioni e i concorsi ufficiali vengono comunicati esclusivamente tramite i canali istituzionali come il sito web ufficiale, l’app dedicata, i volantini e i punti vendita. Ogni altra comunicazione, specie quelle veicolate tramite WhatsApp o e-mail, deve essere considerata sospetta.

Non si tratta solo di messaggi di testo: negli ultimi mesi sono aumentate anche le segnalazioni di telefonate truffaldine in cui i malintenzionati si spacciano per operatori del servizio clienti Esselunga. Questi tentativi di phishing telefonico sono finalizzati a ottenere dati critici come codici di autenticazione a due fattori (2FA), password e informazioni bancarie. Esselunga sottolinea che non effettua chiamate senza una richiesta esplicita di assistenza da parte del cliente, pertanto ogni chiamata non sollecitata deve essere considerata un tentativo di frode.
Inoltre, si registrano tentativi di truffa anche attraverso annunci di lavoro falsi sponsorizzati su piattaforme social come Facebook o Meta, oltre a messaggi ingannevoli veicolati tramite WhatsApp, Telegram e SMS. Queste tecniche di ingegneria sociale sono particolarmente insidiose perché sfruttano la fiducia nel marchio e la familiarità con il mezzo di comunicazione.
Per evitare di cadere vittima di queste truffe, è fondamentale adottare alcune precauzioni:
- Verificare sempre l’origine dei messaggi ricevuti, controllando che gli indirizzi e-mail provengano da domini ufficiali come “@esselunga.it” o “@newsletter.esselunga.it”. Qualsiasi variazione sospetta del dominio indica una possibile truffa.
- Non cliccare mai su link sospetti presenti in messaggi o e-mail e, prima di fornire dati personali o bancari, controllare direttamente sul sito ufficiale Esselunga se esistono promozioni o concorsi in corso.
- Nel caso di chiamate telefoniche, diffidare di chi non si presenta con un numero italiano o che chiede informazioni sensibili senza una richiesta preventiva da parte vostra.
- Segnalare ogni tentativo di frode alla Polizia Postale per consentire interventi tempestivi e bloccare la diffusione del raggiro.
- Prestare attenzione ad annunci di lavoro online e offerte promozionali troppo vantaggiose, che spesso nascondono truffe o abbonamenti a pagamento non richiesti.
La diffusione di queste bufale è purtroppo frequente e coinvolge regolarmente grandi marchi della distribuzione come Coop o Amazon, anch’essi vittime di campagne di phishing.
