Per Camilleri laurea a Dublino nell'università di Joyce

Pubblicato il 5 Dicembre 2011 - 18:16 OLTRE 6 MESI FA

DUBLINO, 5 DIC – – Si rafforza il consolidato rapporto culturale tra l'Italia, e la Sicilia in particolare, e l'Irlanda, cominciato tanti anni fa con la prima opera teatrale messa in scena da Luigi Pirandello, Gli dei della montagna, di un autore irlandese, archetipo di quella che sara' decenni piu'' tardi, I giganti della montagna. Oggi la University College Dublin ha conferito la laurea honoris causa, in letteratura, ad Andrea Camilleri.

Cosi' lo scrittore siciliano ha attraversato quelle stesse aule dove un secolo fa, anno piu' anno meno, studio' e si laureo', in italiano, James Joyce. E si rafforza anche il rapporto diretto tra Camilleri e l'Irlanda: lui, che in qualita' di regista fu il primo a rappresentare in Italia Samuel Beckett, pubblico' il suo primo libro all'estero proprio qui, in Irlanda, in gaelico, Un filo di fumo. In seguito, in inglese, sono uscite praticamente quasi tutte le avventure del commissario Montalbano.

Per lo scrittore siciliano si tratta della quinta laurea honoris causa, ma la prima straniera. Con lui, in toga e con una cerimonia sobria, senza tenere alcun discorso, hanno ricevuto la laurea anche altri due scrittori, Joseph O'Connor, fratello della cantante Sinead, e la statunitense Mary Gordon.

''Sono davvero onorato, per me che sono un joyciano e non un proustiano, di ricevere la laurea a Dublino e in questa universita' – ha commentato Camilleri -. Mi dispiace solo che in Irlanda di me si conosca solo il mio lato montalbaniano e non l'altro cui tengo molto di piu'. L'Italia e' stato il Paese di nascita e crescita di grandi irlandesi – ha proseguito – come Yeats, Beckett, Joyce appunto: se si pensa all'Ulisse, che rileggo ciclicamente, si legge una discesa agli inferi; il primo protagonista di Beckett e' Belacqua: su tutti e per tutti il nume tutelare e' Dante'', ha concluso Camilleri.

Nella laudatio, il professor Eric Haywood, responsabile della Sezione italianistica della UCD, ha parlato di Montalbano come uno ''tra i piu'' grandi detective letterari di tutti i tempi insieme con Sherlock Holmes, Maigret e Poirot'', ricordando che Camilleri ha scritto piu' di 80 opere tradotte in piu' di trenta lingue. ''In un'epoca come la nostra – ha spiegato – in cui spesso si ha l'impressione che il senso della ragione e del torto sia andato perduto, da entrambi i lati della Legge, i romanzi di Montalbano, oltre ad essere di massimo intrattenimento, ci fanno sentire bene al pensiero che il Diritto riesca a prevalere''.