Aldrovandi e il Coisp: dalla parte di Patrizia Moretti e della legalità

di Giuseppe Giulietti
Pubblicato il 28 Marzo 2013 - 19:18| Aggiornato il 24 Novembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Non siamo tra quelli che pensano che i poliziotti abbiano sempre torto, anzi pensiamo che, in molte occasioni, pur subissati da insulti e fatti oggetto di violenza, siano stati e siano capaci di tenere i nervi saldi e di tutelare la legalità repubblicana.

Allo stesso modo sarebbe ingiurioso dimenticare quanti di loro hanno perso la vita per contrastare mafie, camorre e malaffare.

Proprio per questo non possono essere dati alibi a chi ha infangato la divisa alla scuola Diaz, oppure si è reso protagonista, nei modi e nelle forme accertate dalla giustizia, prima della morte del giovane Federico Aldrovandi e, poi, addirittura di una manifestazione di protesta sotto le finestre dell’ufficio della mamma di Federico.

Qui non si tratta di limitare il diritto alla critica e al dissenso, che deve valere per tutti e anche per il cittadino in divisa, ma di stroncare l’idea che si possa marciare contro i tribunali che hanno emesso le sentenze e addirittura di “provocare” una madre che ha avuto il torto di non credere mai alle versioni ufficiali, di aver continuato a reclamare verità e giustizia, sino a quando cronisti onesti, poliziotti indignati, giudici rigorosi e testimoni coraggiosi, non hanno fatto crollare gli alibi e hanno determinato la condanna di chi “attraverso un uso eccessivo della forza” aveva contribuito a determinare la morte di Federico.

A Patrizia Moretti, mamma Aldrovandi, non hanno mai perdonato il suo coraggio e la sua determinazione.

La gazzarra inscenata da un piccolo gruppo di poliziotti sotto le sue finestre, gli insulti al sindaco, le inequivocabili immagini trasmesse dalle tv, sono un atto di accusa che non ammette repliche.

Il ministro Cancellieri ha preso le distanze, ma non basta; queste mini-marce vanno stroncate sul nascere, prima che il virus possa ulteriormente diffondersi.

Venerdì pomeriggio, dalle ore 18, a Ferrara, in Piazza Savonarola, si svolgerà un sit-in di solidarietà alla signora Aldrovandi.

Sarebbe davvero bello se, tra i cittadini presenti, ci fosse pure una delegazione di cittadini in divisa, tanto per ribadire che la stragrande maggioranza dei poliziotti ha scelto di stare, sempre e comunque, dalla parte dello stato di diritto.