L’Europa prende la rincorsa

di Giuseppe Turani
Pubblicato il 5 Gennaio 2018 - 06:28 OLTRE 6 MESI FA
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Mario Draghi (foto Ansa)

ROMA – “L’Europa prende la rincorsa”: questo il titolo dell’articolo di Giuseppe Turani pubblicato anche su Uomini e Business.

Prevedere l’andamento dell’economia è molto difficile.   Dopo tutto, si tratta di prevedere il comportamento collettivo di milioni o miliardi di persone che a sua volta è determinato solo in parte da fattori oggettivi e molto da sensazioni, stati d’animo collettivi, mode e informazioni più o meno accurate.

 

Nel corso degli ultimi sei mesi abbiamo visto una continua revisione al rialzo delle prospettive di crescita per l’economia mondiale e soprattutto per quella dell’eurozona. I vari organismi che producono previsioni hanno continuamente rivisto al rialzo le loro previsioni di crescita economica dell’eurozona nel 2017.   All’inizio di novembre, la Commissione europea aveva portato le stime di crescita dell’eurozona al 2.2 per cento e, più recentemente, la BCE ha portato le sue al 2.4 per cento.

 

Ieri è stata resa nota la stima di un indice che anticipa l’andamento della produzione industriale, il Manufacturing Purchasing Manager Index.   Un valore di questo indice superiore a 50 indica che l’economia si trova in una fase di espansione, un indicatore inferiore a 50 indica un’economia che si contrae.   L’indice di dicembre ha un valore di 60.6, il valore più alto mai registrato da questo indice che è stato creato nel 1997.   Questo potrebbe preannunciare un tasso di crescita record per la produzione industriale.

 

L’eccellente andamento dell’economia dell’eurozona si sta riflettendo sulle valutazione dell’euro che nei confronti del dollaro ha oggi un valore superiore a 1.20 che non si vedeva da quasi tre anni.   Ma il buon andamento dell’economia dovrebbe significare anche una normalizzazione dell’inflazione (in Germania questa è già all’1.8 per cento) e la fine della politica monetaria iperaccomodante della BCE.   Questo significherà anche un ritorno dei tassi di interesse verso valori più consoni con lo stato dell’economia.