Reddito di cittadinanza, Turani: “Doveva arrivare a 11 milioni di cittadini, ma sarà solo per 1,6…”

di Giuseppe Turani
Pubblicato il 3 Settembre 2018 - 06:22 OLTRE 6 MESI FA
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Reddito di cittadinanza, Turani: “Doveva arrivare a 11 milioni di cittadini, ma sarà solo per 1,6…”

“Pensavo fosse amore, invece era un calesse”, così potrebbero cantare gli italiani insieme a Massimo Troisi. Ormai siamo vicinissimi al momento della verità (il 27 di settembre vanno presentati i conti italiani a Bruxelles) e si scopre che dentro la gerla del governo gialloverde non c’è quasi niente. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] A meno che non facciano un colpo di Stato, caccino il rigoroso Tria e si diano alle spese folli. Cosa alla quale i più esagitati pensano, incuranti del fatto che siamo sorvegliati a vista dai mercati e che quindi finiremmo subito in default, cioè in fallimento.

Ma rimaniamo a quello che c’è oggi. Il famoso reddito di cittadinanza partirà. Più che altro perché, in caso contrario, Di Maio si esibirebbe in tali lagne da infastidire tutta l’Italia.

Ma sarà un reddito di cittadinanza formato mignon, una specie di truffa contabile: prendo i soldi dalla tasca destra e li infilo nella tasca sinistra.

In origine, il reddito di cittadinanza, 780 euro al mese, doveva essere erogato a 11 milioni di cittadini (in pratica gli elettori di Di Maio): la più colossale e insensata distribuzione di denaro gratuito da tempi dell’Arca di Noè. Un affare, per capirci, da oltre 100 miliardi. Una somma capace di sfondare qualunque bilancio pubblico. Ma questa era stata la promessa e su questo erano stati raccolti i voti.

Adesso siamo al momento dei fatti. E allora il reddito di cittadinanza è sempre di 780 euro al mese, ma arriverà solo a 1,6 milioni di cittadini (tutti al sud, si prevede): un decimo di quelli previsti prima. Se si decidesse di abbassare il reddito a 400 euro mensili, si potrebbe arrivare a 4 milioni.

Attenzione, però. Tale reddito di cittadinanza sarà distribuito previo saccheggio di tutte le provvidenze governative oggi in essere. Ad esempio, gli 80 euro mensili scompaiono, come i 500 euro per i giovani, e il reddito di inclusione per le famiglie disagiate. Inoltre, per fare questo, si andrà a chiedere un contributo di solidarietà a tutte le pensioni sopra i duemila euro. Si prende di qui e si dà di là.

Sorte non diversa tocca alla flat tax, che non ci sarà. Al suo posto il semplice innalzamento della soglia con tassazione ridotta.

Insomma, nessuno ha la bacchetta magica e meno che mai il governo gialloverde.

Sembrava amore invece era un calesse, e anche con una ruota fuori asse.

(articolo a firma di Giuseppe Turani su Uomini & Business).