Berlusconi: “Primarie nel Pdl, ma occhio agli infiltrati”

Pubblicato il 3 Giugno 2011 - 10:28 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Silvio Berlusconi promette primarie nel Pdl. Il presidente del Consiglio forse smetterà di autoproclamarsi “leader unico e maximo” all’interno del suo partito? Intervenendo a Mattino Cinque, il premier ha fatto capire di non temere tanto il giudizio degli elettori, quanto gli “infiltrati della sinistra” che andrebbero a votare, presumibilmente contro di lui.

Quanto alla scelta del nuovo nuovo segretario politico, Berlusconi assicura che Angelino Alfano avrà pieni poteri, “che gli verranno delegati attraverso la modifica dello statuto dal presidente, e sarà lui a dare ai tre coordinatori i compiti che riterrà opportuno conferire a ciascuno di loro”.

Tornando a parlare delle amministrative, Berlusconi ha ripetuto quanto aveva già detto: “Abbiamo subito un gol ma continuiamo a vincere e a condurre per 4-1”. E ha continuato riassumendo quello che a suo parere è stato l’esito delle elezioni degli ultimi anni: “Riconosciamo la sconfitta. L’abbiamo fatto anche nel ’96, quando avvenne a seguito del ribaltone propiziato da Scalfaro, l’abbiamo fatto nel 2006 quando siamo stati battuti per 25 mila voti dai brogli della sinistra. Poi gli elettori hanno capito e dal 2008 abbiamo sempre vinto”.

Durante la conversazione con Maurizio Belpietro, Berlusconi ha parlato anche dei prossimi referendum. Quello del 12 e 13 giugno sul nucleare , sostiene il presidente del Consiglio, sarà un voto “inutile” e in ogni caso “il governo rispetterà il volere dei cittadini”. “Non daremo nessuna indicazione ai nostri sostenitori che avranno anzi libertà di scelta – spiega – anche se questi referendum nascono da iniziative demagogiche”.

“Il quesito sull’acqua – prosegue – è del tutto fuorviante perché non è vero che la legge che si vuole abrogare voglia privatizzarla ma solo porre fine a sprechi. E sul nucleare – dice ancora – le norme sulla localizzazione delle centrali sono state già abrogate e quindi si chiede ai cittadini di votare sul nulla”.

Ad ogni modo, assicura Berlusconi, “ci asteniamo dal prendere posizione e ci adegueremo alla volontà dei cittadini”. E l’esito della consultazione “non avrà nulla a che vedere sul governo”.

Nessun problema, secondo il premier, neppure nei rapporti con il ministro dell’Economia Giulio Tremonti. “Dovremmo fargli un monumento – dice – perché stiamo uscendo dalla crisi senza adottare le misure che hanno invece adottato gli altri paesi europei”. “Noi – aggiunge – non abbiamo aumentato nessuna imposta e non abbiamo messo mai, mai le mani nelle tasche degli italiani”.