Nei Comuni torna la spesa libera. Da Tremonti e Bossi regalo al Nord

di Sergio Carli
Pubblicato il 17 Giugno 2011 - 14:19 OLTRE 6 MESI FA

ROMA-I Comuni saranno liberi di ricominciare a spendere, ma la legge non sarà uguale per tutti i Comuni. Giulio Tremonti si è convinto, anche perché fortemente pressato da Bossi. Esiste oggi per tutti i Comuni italiani un “vincolo di stabilità” che di fatto vieta loro di spendere sul territorio di competenza più di tanto di pubblico denaro. Legati dal vincolo e bloccati nella spesa sono sia i Comuni in deficit, sia quelli senza un euro in cassa, sia quelli che hanno un bilancio in attivo e quindi denari in portafoglio. Il vincolo, il divieto vale per tutti indistintamente perché la spesa dei Comuni è pur sempre spesa pubblica italiana, proprio quella che va tagliata entro il 2014. Ma il vincolo obbligatorio per tutti determina e crea situazioni assai diverse: ovvio che il Comune indebitato non spenda, ma quello con il bilancio in attivo? Guarda caso i Comuni con soldi in cassa sono prevalentemente al Nord, sia perché questi territori sono i più ricchi del paese, sia perché il degrdao finanziario e amministrativo dei governi locali è quasi regola al Sud e quasi eccezione al Nord. Quindi la Lega non ne può più del vincolo uguale per tutti e ha bussato fortemente alla porta di Tremonti.

E il ministro dell’Economia ha risposto, ha aperto la porta: nella manovra finanziaria che sarà annunciata entro giugno i Comuni con soldi in cassa, definiti perciò “Comuni virtuosi” potranno spendere i soldi che avanzano in cassa dopo le spese della normale gestione. Potranno spendere per finanziare servizi, meglio ancora infrastrutture anche se minime. Tremonti, l’uomo dell’economia, ha detto sì. Però si è lasciato sfuggire una considerazione tanto scettica quanto realistica: “Sta a vedere che i Comuni virtuosi spunteranno come funghi”. Quelli virtuosi davvero e quelli che si autodichiareranno tali, magari arrotondando e aggiustando alquanto le cifre. Comunque si tratta dell’apertura di una valvola di sfogo alla spesa coerente con il principio del federalismo fiscale. Il non detto dell’annuncio che finalmente si può spendere consiste nell’omissione appunto della conseguenza: se tutti i Comuni o la maggior parte di essi si inventano “virtuosi”, la spesa pubblica italiana complessiva aumenta. E siccome questo l’Italia, l’Italia e non Tremonti, non se lo può permettere, a spesa liberata corrisponde tassa sdoganata. Potranno spendere i soldi che hanno in cassa i Comuni, poi, se oltre quelli vogliono spendere ancora, dovranno tassare i cittadini che abitano nel loro territorio.