La Lega e l’Unità. Zaia con la coccarda tricolore, una bandiera sulla sede a Varese. Contestazioni a Milano

Pubblicato il 17 Marzo 2011 - 11:22 OLTRE 6 MESI FA

VARESE – La Lega nord ha criticato la festa dei 150 anni, ha disertato i festeggiamenti, ma non tutti i suoi esponenti sono stati uniti sull’atteggiamento da tenere. Una coccarda tricolore è quella che ha scelto il governatore del Veneto Luca Zaia nel giorno della festa dei 150 anni dell’Italia Unita. Ha partecipato oggi a Padova alle manifestazioni organizzate dal Consiglio regionale del Veneto all’Università del Bo. Ad appuntargliela il presidente del consiglio regionale Clodovaldo Ruffato. ”Sembra che tutti i problemi che ha l’Italia – ha commentato con i cronisti il governatore – si risolvano con il fatto che io mi metta la coccarda”.

Una bandiera tricolore è spuntata a sorpresa questa mattina sul balcone della sede della Lega Nord Varese nella giornata delle celebrazione per le celebrazioni dei 150 anni dell’Italia unita.

I locali del Carroccio sono chiusi ma, interpellati telefonicamente alcuni iscritti hanno sostenuto di non sapere nulla della bandiera, che dunque potrebbe essere stata messa da qualcun altro.

Il piccolo giallo non è comunque stato ancora chiarito: il Tricolore è in bella mostra su una delle piazze principali di Varese accanto a una bandiera della Lega lombarda e a una con il Sole delle Alpi. Questa sede della Lega tra l’altro è la primissima aperta da Umberto Bossi e per i leghisti ha un alto valore simbolico. Proprio sotto il balcone del primo piano, curiosità nella curiosità, c’è una targa posta nel secolo scorso e che ricorda il passaggio in città di Giuseppe Garibaldi. Numerosi passanti, molti reduci dalla cerimoniadell’alzabandiera di questa mattina, in una piazza non distante, stanno scattando foto con i telefonini dalla strada.

I leghisti a Milano sono stati fischiati per l’iniziativa di un ufficio volante in piazza Scala a dimostrazione di essere al lavoro nel giorno dei festeggiamenti dell’Unità d’Italia. I diretti interessati hanno duramente stigmatizzato le contestazioni che li hanno costretti a interrompere anzitempo la loro boutade.

”Devo constatare che purtroppo molti hanno ancora un’idea dell’Italia unita come fosse l’Unione delle repubbliche socialiste sovietiche – ha attaccato il segretario provinciale del Carroccio Igor Iezzi – non vorrei che si arrivasse al punto che in questo Paese non sia più possibile esprimere dissenso e manifestare”.

L’assessore comunale al Turismo Alessandro Morelli ha parlato di invece di ”una contestazione probabilmente organizzata”. ”Noi riconosciamo l’importanza di questa festa, anche se è stata imposta per decreto – ha osservato Morelli – ma visto che io lavoro anche il sabato e la domenica, ho deciso di lavorare anche oggi”. E a conferma di questo desiderio di essere al lavoro, appena smobilitato l’ufficio volante in piazza Scala, Morelli e’ entrato a Palazzo Marino per fare il cicerone ai tanti visitatori del municipio di Milano. ”Credo che oggi sia mancata la dovuta serenita’ – ha chiosato Stefano Bolognini, assessore alla Sicurezza della Provincia di Milano – se io passo davanti a un banchetto di cui non condivido le idee non mi metto certo a urlare e a spingere: noi leghisti abbiamo una serenita’ e uno stile diverso”.