Lega, conti bloccati. Salvini: “Faremo ricorso, è attacco politico”. La Procura di Genova si difende

di redazione Blitz
Pubblicato il 15 Settembre 2017 - 20:08 OLTRE 6 MESI FA
Lega, conti bloccati. Salvini: "Faremo ricorso, è attacco politico". La Procura di Genova si difende

Lega, conti bloccati. Salvini: “Faremo ricorso, è attacco politico”. La Procura di Genova si difende

ROMA – “Faremo ricorso contro questo attacco politico. Cercano di toglierci dai giornali, dalle tv, dalle radio, dal Parlamento. Ma non ci riusciranno. In democrazia sono i cittadini con il loro voto che decidono chi vince e chi perde, non un singolo giudice. Sono proprio curioso di vedere adesso cosa dirà il Presidente della Repubblica”: il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, torna sulla questione del blocco dei conti del suo partito nelle banche di Emilia-Romagna, Liguria, Trentino, Veneto e Lombardia disposto dal tribunale di Genova come sequestro cautelativo dopo le condanne nei confronti dei vertici leghisti. Replica il procuratore capo del capoluogo ligure: “Non abbiamo messo in atto nessun attentato alla Costituzione”.

“Faremo ricorso contro questo attacco politico. Non solo come segretario della Lega, lo faranno anche le migliaia di cittadini che hanno volontariamente donato alla Lega. Domenica a Pontida – ha annunciato Salvini – faremo scelte impegnative, che non si ricordano nella storia del Dopoguerra”. “Non si può permettere che in uno Stato di diritto qualcuno venga imbavagliato. Senza uno straccio di foglio in mano bloccano un partito, su decisione di un singolo giudice. Ma neanche in Turchia… Qui siamo alle toghe ultra-rosse. Venite domenica a Pontida, sarà una giornata molto particolare”.

“Possono fare ciò che vogliono ma non ci fermeranno – ha proseguito il segretario della Lega Nord rispondendo alla domande degli ascoltatori di Radio Padania -. Senza uno straccio di foglio in mano bloccano un partito. Lo ripeto, ma neanche in Turchia…. Il problema è in Italia e si chiama toghe rosse”.

Secondo Salvini “siamo di fronte ai soliti poteri marci che non vogliono che nulla cambi, che hanno paura di noi. Ma noi arriveremo a governare, che si rassegni il giudice, può sequestrarci tutto quello che vuole. Qui è tempo di rimettere le pedine al loro posto e chi sbaglia, come certi giudici, paga. Siamo trattati peggio dei mafiosi perché facciamo paura – ha aggiunto -. Ma ne usciremo. Magari un po’ ammaccati ma ne usciremo, più forti di prima. Venite a Pontida”.

A poche ore di distanza dalle dichiarazioni del leader leghista è arrivata la replica del procuratore capo di Genova Francesco Cozzi: “Abbiamo il massimo rispetto per la Lega e per tutti i partiti. Ma noi non abbiamo messo in atto nessun attentato alla Costituzione, anzi è stata intrapresa una azione a tutela del Parlamento. Camera e Senato – spiega Cozzi -si sono costituiti parte civile nel processo per avere risarcito un danno derivante dalla erogazione di contribuiti che non dovevano essere dati perché fondati su bilanci non corretti. Noi abbiamo agito a tutela del Parlamento. E – conclude Cozzi – i processi che questo ufficio manda avanti dimostrano che non si guarda in faccia a nessuno e, tantomeno, a nessun colore politico”.