Libia ci carica altra nave di migranti, altri 800. Salvini vieta sbarchi. Fino a quando? Se non Italia, dove? Onu chiede approdo immediato

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Giugno 2018 - 12:11 OLTRE 6 MESI FA
Libia ci carica altra nave di migranti, altri 800. Salvini vieta sbarchi. Fino a quando? Se non in Italia, dove?

Libia ci carica altra nave di migranti, altri 800. Salvini vieta sbarchi. Fino a quando? Se non in Italia, dove?

ROMA – Libia ci carica altra nave di migranti, altri 800. Libia, è giusto dire Libia perché è evidente che là chi comanda o controlla qualcosa ha deciso di ricontrattare con l’Italia, di chiedere al nuovo governo italiano nuovi patti e nuovi soldi. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] Le tribù e i clan che in Libia controllano parti di territorio, sezioni di costa, villaggi e in sostanza decidono chi passa e chi no, chi si imbarca e chi no, hanno deciso di caricare navi di migranti verso l’Italia. Per far capire all’Italia che o paga o si ritrova sotto una doccia di migranti. Dalla Libia chiedono il pizzo sui migranti, imbarcano di fatto degli ostaggi. E se questi affogano, dalla Libia se ne fregano.

Il governo italiano di prima soldi in Libia ne aveva mandati. Non proprio un pizzo a seguito di un’estorsione ma il calo notevolissimo del numero dei migranti imbarcatisi e arrivati in Italia era stato frutto anche degli accordo con i poteri locali. Accordi bagnati da soldi. E i migranti dalla Libia erano calati del 60/70 per cento. Ora dalla Libia vogliono sapere, che fa Roma, paga? Che fa Salvini, paga?

Salvini ministro degli Interni e di fatto sulla questione migranti capo del governo italiano (Conte fa finta di non esserci, Di Maio va più o meno volentieri a rimorchio) risponde vietando gli sbarchi, chiudendo i porti. Lo ha fatto e lo sta facendo con la nave Aquarius con circa 600 migranti a bordo. Dalla Libia gli hanno risposto alzando la posta, mettendo in mare gommoni e gommoni fino a fare 800 e passa altri migranti raccolti da altra nave Ong. Una sfida: che fai, Italia, che fai, Salvini, chiudi i porti anche a questa? Fai una flottiglia di navi respinte in mezzo al Mediterraneo?

Malta che è sulla rotta fa finta di non esserci con irritante ipocrisia (anche se è vero che malta per dimensioni non potrebbe accogliere che centinaia e non migliaia, però non ne ha mai accolto uno che è uno). E Salvini fa mostra vche non cederà: “Finito il buonismo, non si subisce più, non si china più la testa”. Gran parte della pubblica opinione sembra essere, anzi è con lui nella chiusura dei porti, divieto di sbarco.

Ma fino a quando Salvini può tenere chiusi i porti italiani? Per quante ore, quanti giorni? Non all’infinito. E ora le navi sono due, i migranti ostaggi in mare circa 1.500. E domani le navi possono essere tre. Fino a quando Salvini può tenere chiusi i porti italiani? Davvero fino alla fine? L’Onu, niente meno l’Onu, chiede all’Italia e a malta di consentire sbarco immediato dei migranti. Ha la legge internazionale dalla sua l’Onu, ma chiedere sia a Malta che all’Italia è mossa da Ponzio Pilato. E poi perché solo Malta e Italia? Perché non altri paesi del Mediterraneo?

Salvini dirà che non prende ordini dall’Onu, ma deve sperare che qualcuno ceda: se quelle navi non approdano e non sbarcano migranti in Italia, allora dove? Dove approderanno e sbarcheranno? Se non in Italia, dove? Non c’è risposta. La Spagna è lontana e tiene ben chiuse ben sue frontiere  e non aprirà certo i porti. La Francia? Va a caccia e rimanda indietro anche donne incinte se le coglie a valicare le Alpi, figurarsi se fa approdare e sbarcare le navi a Nizza o in Corsica. Dove allora? In Tunisia, Egitto, a Cipro? Dove? Non c’è un dove.

Perché nessun paese europeo è ormai davvero disposto ad accogliere. Fallita l’idea di redistribuire i migranti in proporzione in tutti i paesi. Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia, tutto l’Est post sovietico ha detto no. E da poco sullo stesso no si è allineata l’Austria. E col nuovo governo il no è stato fatto proprio dall’Italia. Spagna e Francia hanno sempre pronunciato dei ni che nei fatti erano un: basta migranti a casa nostra.

L’intera Europa è su questa posizione: basta migranti a casa nostra. La differenza ormai è solo nel come si declina questo no. In maniera feroce in Ungheria (si va in galera se si aiuta un migrante). In maniera dolente ma non troppo in Francia. In un gioco di muscoli e di azzardo in Italia, appunto la chiusura dei porti.