Renzo Bossi: “Do l’esempio, mi dimetto”. Il Senatur: “Ha fatto bene”

Pubblicato il 9 Aprile 2012 - 13:28| Aggiornato il 10 Aprile 2012 OLTRE 6 MESI FA

Renzo Bossi (LaPresse)

ROMA –  Renzo Bossi si dimette da consigliere regionale della Lombardia. ”Senza che nessuno me l’ha chiesto faccio un passo indietro in questo momento di difficoltà do l’esempio”, dice a Tgcom24. ”Spero che la magistratura possa dare delle risposte alle domande che oggi ci si pone”, ha proseguito Renzo Bossi a Tgcom24. ”Sono sereno, so cosa ho fatto e soprattutto cosa non ho fatto e non sono indagato. In consiglio regionale negli ultimi mesi ci sono stati avvenimenti che hanno visto indagate alcune persone. Io non sono indagato, ma credo sia giusto e opportuno fare un passo indietro per il movimento”.

Il giovane consigliere della Regione Lombardia ha aggiunto:  E’ stata una scelta difficile fatta per salvare il movimento e dare alle domande che tutti si pongono le risposte che nel giro di poco tempo si avranno”.

Stefano Galli, il capogruppo della Lega Nord al Consiglio regionale della Lombardia, ha commentato la notizia delle dimissioni in questo modo: ”Ha chiesto di vedermi domani mattina al gruppo e mi dirà cosa intende fare”. Alla domanda se ritiene che le dimissioni siano una buona decisione ”è soggettivo – ha risposto -. Ma forse significa che qualcosa di vero c’è”.

Umberto Bossi ha commentato dicendo che suo figlio ha fatto la scelta giusta: ”Ha fatto bene a dimettersi. Erano due mesi che mi diceva che era stufo di stare in regione”

Matteo Salvini ha scritto invece su Facebook che le dimissioni di Bossi Jr “sono un vero peccato”. Anche il Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni ha “benedetto” l’aver rimesso il mandato deciso dal figlio di Umberto Bossi. Su Twitter ha scritto: “Leggo l’annuncio delle dimissioni di Renzo Bossi dal Consiglio regionale della Lombardia. Bene così”.

Martedì 10 aprile intanto, Oggi pubblicherà un’intervista di Alessandro Marmello, l’autista personale di Renzo Bossi, il quale ha raccontato al settimanale di essere stato per diversi mesi il “bancomat personale” del figlio del Senatur svelando anche di aver prelevato soldi che servivano per scopi privati.