Università, la proposta di Bersani: “Si finanzi con la vendita delle frequenze tv”

Pubblicato il 14 Ottobre 2010 - 14:04 OLTRE 6 MESI FA

Pier Luigi Bersani

Per salvare la scuola e l’Universita’ ”si mettano in vendita le frequenze tv liberate dalla transizione al digitale”. E’ la proposta che avanza il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, in una lettera pubblicata dal Corriere della Sera.

Il disegno di legge sull’Universita’, il cui iter ha subito uno stop alla Camera in attesa della verifica della copertura finanziaria, ”e’ stato presentato come un monumento alla meritocrazia” ma invece ”e’ un monumento alla burocrazia” che ”introduce circa cinquecento nuove norme che dovranno essere attuate mediante circa mille regolamenti negli atenei” e li spingera’ ”a diventare uguali tra loro, secondo lo standard imposto dalla legge”.

A ”meta’ del suo mandato – sottolinea il leader dei democratici – il ministro Gelmini non e’ ancora riuscito a far funzionare la nuova agenzia di valutazione degli atenei” e ”non si e’ accelerato sulla struttura esistente”, quindi ”la valutazione e’ bloccata”. Questa, aggiunge, ”si chiama meritocrazia delle chiacchiere”. Una politica del merito, in ogni caso ”si puo’ fare solo con risorse crescenti, almeno nel primo periodo”.

E ”forti finanziamenti” possono arrivare proprio dalla vendita delle frequenze televisive ora libere, ”cosi come fece il governo dell’Ulivo nel 2001 con le licenze Umts”. Paesi che l’hanno gia’ fatto, rileva Bersani ”hanno incassato un bel po’ di miliardi mettendo a gara le frequenze”. Il Pd e’ pronto ”a prendersi le sue responsabilita”’, ma ”non saremo disponibili – conclude – a discutere norme senza un quadro certo di finanziamenti”.