Vittorio Sgarbi: “Laura Boldrini mi ricorda Goebbels”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 13 Luglio 2017 - 10:18 OLTRE 6 MESI FA
Vittorio Sgarbi: "Laura Boldrini mi ricorda Goebbels"

Vittorio Sgarbi: “Laura Boldrini mi ricorda Goebbels”

ROMA – Vittorio Sgarbi non usa mezze parole per criticare la proposta del Presidente della Camera Laura Boldrini di eliminare tutti gli edifici fascisti e i simboli architettonici del Ventennio: “Laura Boldrini andrebbe interdetta, essendo pericolosa a sé e alla democrazia”, scrive Sgarbi sul Giornale.

“Nella vanità di questa donna c’è un disprezzo così profondo per la cultura e per la civiltà italiana che ogni spirito libero dovrebbe considerare con preoccupazione”, sostiene Sgarbi. “Esco da un luogo sacro, voluto dal fascismo nel 1925, e che ha dato anche il nome a una strada: ‘Piazza della Enciclopedia italiana’. Ha una vaga idea la Boldrini di cosa sia l’Enciclopedia italiana? Ne ha una vaga idea di chi l’abbia fondata?”. Il filosofo Giovanni Gentile, ministro della pubblica istruzione e senatore. Fu critico sulle leggi razziali “eppure fu assassinato il 15 aprile del 1944 davanti a casa sua, a Firenze, alla Villa di Montalto al Salviatino dal gruppo partigiano fiorentino aderente al Gap, di ispirazione comunista”.

Secondo Laura Boldrini i “monumenti fascisti offendono chi ha liberato il nostro paese”. Ribatte Sgarbi: “Io sono a disagio davanti ai comunisti come lei che rivendicano l’assassinio di Gentile”. Sgarbi definisce Laura un “presidente per caso e nemica giurata della cultura a somiglianza di Goebbels”.

Vittorio Sgarbi inevitabilmente ricorda che anche il comunismo, e non solo il fascismo, ha fatto milioni di vittime. “A partire dall’eccidio di Codevigo, dovremmo cominciare a ricordare i milioni di vittime del comunismo di cui la Boldrini non si vergogna”. Sgarbi plaude dunque il commento di Barbara Palombelli sul caso: “Una democrazia forte non ha paura dei simboli del passato, non cancella o ritocca i monumenti, non si occupa di un signore nostalgico che inneggia a Mussolini“.