Tanzania, un successo storico e umano: eletto in parlamento il primo albino

Pubblicato il 3 Novembre 2010 - 17:40 OLTRE 6 MESI FA

Da anni porta avanti la sua battaglia contro la discriminazione degli albini, patendo le offese della gente e rischiando anche la vita. Ma quello di oggi per Salum Khalfani Bar’wani, un albino della Tanzania è un giorno particolare.

La sua elezione, la prima nella storia, come membro del Parlamento alle recenti elezioni legislative di domenica 31 ottobre rappresenta il riscatto di tutta una vita.

Bar’wani, 51 anni, sposato con un figlio, è stato eletto nella città di Lindi nel sud del Paese per il partito di opposizione Fronte civico unito (Cuf), battendo il candidato del partito di maggioranza che da 15 anni sedeva in Parlamento.

L’impegno di Bar’wani. Una vittoria personale ma che è soprattutto un segnale per la minoranza degli albini. ”Sono felice che abbiano deciso di votare per me – ha detto al Daily Nation -. In passato nessuno poteva credere che un albino o una persona con handicap fisico potesse essere eletto senza essere ‘spinto’ dalla gente. Ora la gente ha capito che siamo capaci di fare anche questo lavoro”.

Vincere il seggio in parlamento non è stata una battaglia facile. I suoi oppositori lo ridicolizzavano, la gente lo prendeva in giro dicendo che ”un uomo senza la vitamina C non è capace di pensare”.

Ma Bar’wan non si è dato per vinto e ha ottenuto quello che voleva. Il suo compito adesso saraà ”difendere le minoranze”, oltre a ”favorire politiche nei loro confronti”.

Le persecuzioni nel Paese. In Tanzania gli albini sono oggetto di persecuzioni e orrendi crimini rituali, anche se da anni le autorità stanno conducendo una campagna per sradicare tali pratiche. Dal 2007 ne sono stati assassinati almeno 40, tutti vittime di un traffico di organi.

Parti dei loro corpi vengono utilizzate in riti legati alla stregoneria, che dovrebbero portare fortuna in amore e negli affari. Gambe, braccia e genitali sono ricercatissimi, ma bande di delinquenti sono ‘interessati’ anche agli occhi e al seno delle donne.

Le loro membra vengono poi vendute a ‘maghi’ a prezzi astronomici, in particolare nella regione del Nord Est. Le leggi locali prevedono la pena di morte per omicidio.

Dal novembre 2009 sono cinque le condanne a morte pronunciate da due tribunali locali nei confronti di altrettante persone colpevoli di avere massacrato e fatto a pezzi due bambini. Uno di questi casi riguarda una piccola a cui vennero tagliate le gambe e il cui sangue venne bevuto dal suo assassino prima che morisse. Esiste infatti la credenza che strappare organi quando la vittima è ancora viva possa dare maggiore vigore e potenza a quelli stessi organi.

Le stragi non colpiscono solo la Tanzania, ma anche altri Paesi come ad esempio il Burundi dove dal settembre del 2008 sono stati documentati una quindicina di omicidi.

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