
L'EDICOLA, Repubblica: "I dazi travolgono le Borse". Il Corriere: "Dazi, primo effetto: Borse a picco". La Verità: "Sanno solo urlare: mamma li dazi" - Blitz Quotidiano
La principale notizia di oggi in apertura sui quotidiani è quella relativa alla pessima giornata delle Borse, soprattutto di quella statunitense, in seguito all’annuncio dei dazi da parte del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. “Dazi, primo effetto: Borse a picco”, è la prima pagina del Corriere della Sera. “I dazi travolgono le Borse”, è l’apertura di Repubblica. “Sanno solo urlare: mamma li dazi”, titola La Verità.
Ecco la rassegna stampa di oggi:
“Dazi, primo effetto: Borse a picco” (Il Corriere della Sera).
“La partita da giocare”. L’editoriale di Federico Fubini: “Risposte e negoziati, la strada che deve percorrere l’Europa. La questione delle ritorsioni da un punto di vista puramente economico, rispondere ai dazi con altri dazi, può essere autolesionista perché genera inflazione in Europa e avvicina il rischio di un avvitamento. Ma sul piano politico l’inazione rischia di essere interpretata a Washington come un’impotenza, che invita nuovi attacchi da parte di Trump”.
L’intervista al vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani: “Niente panico. I dazi sono stati un errore, ma gli italiani devono sapere che il governo lavora da tempo su questo tema. A breve termine un obiettivo possibile sarebbe dimezzare i dazi annunciati: dal 20% al 10%, come quelli che sono stati imposti alle merci della Gran Bretagna. C’è da lavorarci, ma il commissario al Commercio Sefkovic è la persona più adatta per farlo. A livello europeo abbiamo già indicato la lista dei beni Usa sui quali non mettere dazi per evitare contro dazi, quindi secondo noi non vanno punite ad esempio le aziende Usa di motocicli, di superalcolici, di cosmetica, beauty, gioielleria, perché noi esportiamo in questi settori più di quanto importiamo. Questo per quanto riguarda i dazi già attivati, su alluminio, auto. Poi ogni Paese seguirà una propria politica commerciale. L’Italia mira a espandere i mercati ad oggi poco esplorati. Abbiamo un inviato speciale per la ‘via del cotone’, io sarò la prossima settimana in India e Giappone per business forum, a Osaka per incontri politici e di business e per l’inaugurazione dell’Expo. E non ritengo folle l’idea di aprire nuove produzioni in Usa per avere reciprocità e migliori condizioni, il che naturalmente non significa chiudere qui o delocalizzare”.
L’intervista al segretario al Commercio Howard Lutnick: “Trump sui dazi non farà marcia indietro rispetto a quello che ha annunciato ma ciò che può fare l’Europa è togliere i dazi e le altre barriere non tariffarie al commercio che sono molto peggio dei dazi. Solo allora il presidente farà un accordo con ciascuno, quando e solo se i Paesi che ci hanno sfruttato cambiano davvero il loro approccio. Se la vostra premier vuole telefonare al presidente Trump non ci sono ragioni per non farlo. Il presidente vuole azioni concrete. L’avete sentito: non vuole più parole, chiacchiere, vuole azioni, vuole vedere che cosa fanno”.
L’intervista al governatore del Veneto Luca Zaia: “Ci siamo consolidati, ora si può solo crescere. Stiamo ritrovando il consenso attorno a un progetto chiaro, senza però dimenticare da dove veniamo. Per quanto si voglia tirare il freno d’emergenza, il treno arriverà. Il federalismo è l’unica àncora di salvezza del nostro Paese. Io sono un sostenitore ante litteram del riarmo. Il dramma è che non esiste più una diplomazia europea. Pochi conoscono il ministro degli Esteri europeo. Le guerre, ripeto, non si vincono con le prove muscolari. Il riarmo non può essere la strategia dell’Europa. Sarebbe un salto all’indietro di decenni”.
“I dazi travolgono le Borse” (La Repubblica).
L’intervista ad Antonio Misiani, responsabile economico del Partito democratico: “”In Spagna il premier socialista Pedro Sánchez ha annunciato un piano da 14 miliardi per sostenere le imprese colpite dai dazi, in Italia il governo di Giorgia Meloni è completamente impreparato. Il ministro Urso ha mostrato di essere solo chiacchiere e distintivo. Sono mesi che si sa che Trump avrebbe dato il via ai dazi, questo governo si è illuso di ottenere un trattamento privilegiato e invece sono stati presi a schiaffi in faccia e non sanno che pesci pigliare. Nessuno ha la bacchetta magica, però l’unica certezza è che non si può rimanere fermi. Serve reagire con una voce unica europea, in modo mirato e proporzionato. Tenendo la schiena dritta”.
Le parole del politologo americano Francis Fukuyama: “Trump ripete le politiche che negli anni Trenta ci portarono alla guerra. I nuovi dazi sono la decisione più idiota che abbia mai visto da un presidente americano. I dazi infatti saranno completamente controproducenti e probabilmente getteranno l’economia mondiale in una recessione molto grave, se non nella depressione. Tutto si basa sull’incapacità di Trump di capire come funziona l’economia. Le decisioni di Trump sono basate su un’ignoranza così incredibile, che è difficile comprendere come sia potuto diventare presidente. Questa politica così stupida gli si ritorcerà contro. I prezzi aumenteranno e probabilmente getterà gli Usa e molte altre economie in una recessione enorme . Ciò non piacerà agli elettori americani, che sognavano l’età dell’oro”.
“Wall Street, 2mila miliardi in fumo” (Il Sole 24 Ore).
L’intervista al leader di Italia Viva Matteo Renzi: “I dazi sono un autogol per i consumatori. Un disastro per i risparmiatori che vedono le borse crollare. E la dimostrazione che i sovranisti fanno male all’Italia. Noi abbiamo fatto Industria 4.0, il Jobs Act, l’Irap costo del lavoro, le altre misure per le imprese. I sovranisti invece applaudono chi colpisce al cuore il made in Italy. Adesso però la prima partita da giocare è a Bruxelles, la risposta europea deve essere duplice. La prima è darsi una bella svegliata, come chiede Mario Draghi. L’Europa deve ridurre la burocrazia, semplificare, cancellare gli obblighi assurdi che indeboliscono la nostra competitività: gli obblighi burocratici sono dazi che ci siamo imposti da soli. La seconda, necessaria, è rispondere agli Stati Uniti. Chi dice: non apriamo una guerra commerciale con Trump ignora una semplice verità. La guerra è già in atto e hanno cominciato loro”.
“Dazi, affonda Wall Street” (Il Messaggero).
“La politica monetaria e gli altri rimedi”. L’editoriale di Angelo De Mattia: “Deve essere chiaro che la guerra commerciale la muove il presidente Usa, Donald Trump, e che quella dell’Europa deve essere una risposta difensiva, certo proporzionata nonché determinata e compatta, come ha detto il Capo dello Stato, Sergio Mattarella. Molte volte, in presenza di situazioni straordinarie, abbiamo parlato della ricorrenza di una prova per l’Europa, per la sua ragion d’essere, per il fondamento delle aspettative in essa riposte, per i progressi nell’unità che si ritiene si realizzino proprio nelle difficoltà, come affermavano i Padri dell’Unione”.
“I dazi bruciano 2500 miliardi” (La Stampa).
L’intervista a Riccardo Ricciardi, capogruppo del Movimento 5 stelle alla Camera: “Sarà una piazza di popolo, con al suo interno persone di diversa estrazione sociale ed economica, diversa cultura politica e diverse opinioni. Non è una piazza a inviti e non c’è un dress code. Siamo orgogliosi che sia così. Rispettiamo la dialettica interna e le decisioni del Pd. Riteniamo, però, che quello di domani sarà un momento cruciale per iniziare davvero a costruire l’alternativa alla destra. Quindi, speriamo che in piazza ci sia un fronte ampio e che tutti saremo all’altezza della svolta storica che abbiamo davanti”.
“Trump, falsa partenza” (Il Giornale).
“Dazi: cosa vuole Trump e che deve fare l’Europa” (Il Fatto Quotidian0).
“Porgi l’altra bomba”. L’editoriale di Marco Travaglio: “Vista la momentanea indisposizione di papa Francesco, fanno le sue veci alcuni teologi a mano armata, devoti al Vangelo secondo Caino. E ci spiegano quanto è cristiana la guerra. Ma si vergognano a tal punto da fingersi in missione per conto di Dio: il riarmo non ce lo chiede solo l’Europa, ma Gesù in persona…”.
“Sanno solo urlare: mamma li dazi” (La Verità).
“No a Dazi e controdazi” (Libero).
“Trump cancella la globalizzazione” (Domani).