
Il senatore di Azione, Carlo Calenda, protesta con il senatore di Fratelli d’Italia, Alberto Balboni, durante il voto di fiducia sul dl sicurezza al Senato (Foto Ansa)
Oggi il Senato ha approvato definitivamente il decreto Sicurezza, ma durante la discussione in Aula a Palazzo Madama si è registrata ancora una volta alta tensione. Al centro della polemica è stato l’intervento del senatore di Fratelli d’Italia e presidente della Commissione Affari Costituzionali, Alberto Balboni, che ha accusato il centrosinistra di “voler stare dalla parte della criminalità”. Queste parole hanno scatenato le immediate proteste dei senatori del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle, che sono scesi urlando dai loro banchi verso quelli della maggioranza. Diversi esponenti dell’opposizione, tra cui il presidente del gruppo Misto Peppe De Cristofaro, hanno tentato di avvicinarsi a Balboni, ma sono stati fermati dagli assistenti parlamentari, mentre alcuni gridavano “Fuori!”. La presidente di turno, Anna Rossomando, ha condannato le affermazioni di Balboni, che ha poi cercato di giustificarsi parlando di “domanda retorica” e si è scusato, consentendo la ripresa dei lavori. L’intervento, però, è stato fortemente criticato anche per aver definito la sinistra “radical chic” e poco attenta alle fasce più deboli della popolazione. Il capogruppo Movimento 5 Stelle Stefano Patuanelli ha poi annunciato che non parteciperà al voto, definendo “vergognoso” l’intervento di Balboni, mentre Carlo Calenda lo ha accusato di voler fare il fascista di Colle Oppio: “Se vuoi fare il fascista di Colle Oppio ci vediamo a Colle Oppio ma non mi accosti alla criminalità organizzata”.