
È stato uno scherzo di Trump? Meloni aveva ragione? Cerchiamo di capire le ragioni della confusione (foto Ansa-Blitzquotidiano)
“Noi sappiamo cosa sia il Made in Italy, come si realizza una politica industriale e come si valorizza il lavoro. E sappiamo anche come si tutela la nazione. Chi chiama alla guerra contro gli Stati Uniti non vuole il bene del Paese: spesso è un fenomeno del passato, un rigurgito del comunismo, come riscontriamo in coloro che hanno realizzato una App per boicottare le merci Made in Usa”. Lo dice, in un’intervista alla Stampa, il ministro del Made in Italy Adolfo Urso.

“Pensi se vi fosse una reazione simile negli States, se qualcuno li prendesse sul serio e invitasse a boicottare il Made in Italy”, aggiunge. Cosa può fare il governo per supportare le imprese più esposte ai dazi di Trump? “Indicare all’Europa la strada maestra del dialogo con gli Stati Uniti per scongiurare l’escalation e quindi la guerra commerciale e, nel contempo, difendere il mercato interno dall’ondata di sovrapproduzione cinese, adottando misure di salvaguardia per evitare che si riversi interamente sul nostro continente”.
Per Urso il governo non sta “affatto” sottovalutando l’impatto dei dazi. “Il piano presentato a Palazzo Chigi è strategico – sottolinea – perché punta soprattutto a incentivare gli investimenti produttivi, cioè a rilanciare la crescita con misure strutturali e non solo a compensare le eventuali conseguenze dei dazi americani”.