Semaglutide, negli Usa il farmaco che ne deriva lo pubblicizzano in tv, da noi una giusta normativa di precauzione impedisce di farne il nome prima che ne siano accertati effettivi vantaggi clinici ed eventuali cliniche contro indicazioni. Davvero in materia la prudenza non è mai troppa e qui la materia è maledettamente vasta: in Italia si calcolano, e purtroppo si vedono ad occhio nudo, ben 25 milioni di individui sovrappeso. Sovrappeso che non è un giudizio estetico soggettivo ed opinabile, è una misura clinica oggettiva, misurabile…pesabile. Venticinque milioni su 59, quasi un italiano su due va in giro nella sua vita con chili di troppo. Di troppo rispetto alla possibile qualità e durata della sua stessa vita. Venticinque milioni di italiani qui e oggi, ma tendono ad essere di più già domani e ogni anno peggio: infatti tra i 25 milioni dei sovrappeso oggi ci sono due milioni e duecentomila ragazzi. Pessime abitudini alimentari crescono…
Obesità e semaglutide, che c’entrano tra loro?
In origine nulla, proprio nulla: semaglutide è in origine la base per un farmaco che curava (e cura) il diabete di tipo 2. Ma è stato osservato come l’assunzione di semaglutide (mediante una iniezione sotto cutanea) inibisca, per dirla con estrema semplificazione, gli stimoli e i processi chimici-ormonali che presiedono a quella che noi chiamiamo sbrigativamente fame. Non solo: quello che vocabolario popolare chiama “bruciare” le calorie, consumare il cibo ingerito, verrebbe/viene (c’è buona incidenza statistica ma non costante rapporto causa-effetto) favorito e accelerato dall’iniettarsi semaglutide. Quindi ecco servito in comode soluzioni iniettabili il sogno di dimagrire senza dover fare la dieta, nessuna dieta. La…quadratura del cerchio! Quindi ancora: obesi di tutto il mondo, state sereni e…affollatevi in farmacia. Però, però…
Effetti collaterali e tentazioni industriali
La tentazione industriale, grande e grossa, è quella di usare semaglutide contro l’obesità e quindi di prescriverla e somministrala anche a soggetti non affetti da diabete. Tentazione industriale che si sposa con tentazione culturale e di costume: restare e/o tornar magri senza partecipare alla lotteria quasi sempre perdente delle diete. Certo, ci sono possibili effetti collaterali spiacevoli: un po’ di nausea, un po’ di vomito, un po’ di diarrea. Non sempre, qualche volta. Quante volte? Non si sa ed è questo l’effetto collaterale più massiccio: manca studio su sperimentazione di massa. Visto e pesato quel che la gente fa a se stessa con le diete, nessun dubbio che un po’ di nausea, diarrea e vomito sarebbero giudicati un buon prezzo per qualche chilo in meno. E comunque, per via di semaglutide, si può arrivare all’effetto collaterale peggiore di tutti: ingrassare due illusioni entrambe nocive. La prima: poter restare magri nonostante il junk food, il cibo spazzatura. La seconda: che il restare o tornar magri nasconda o dissimuli l’invecchiare.Â