Anche i ricchi comprano in saldo. L’effetto della crisi si fa sentire: parte la caccia all’affare e coinvolge tutti gli italiani

Pubblicato il 3 Luglio 2009 - 15:51 OLTRE 6 MESI FA

Proprio come in una lavatrice, l’effetto “shrinking” dilaga fra gli italiani. Quando la crisi si fa sentire e i soldi scarseggiano, le famiglie scelgono di “restringere” spese e acquisti: a pagarne le conseguenze sono i commercianti. Se fino a qualche anno fa la corsa ai saldi era solo un modo per aggiudicarsi il grande affare, adesso comprare merce scontata è l’unico modo per uscire dai negozi con qualche busta in mano.

A prendere d’assalto boutique e centri commerciali dal 4 luglio, data d’inizio ufficiale della stagione dei saldi nelle città più grandi come Milano, Bari, Roma e Torino adesso ci sono anche signore benestanti e professionisti. Chi si aggira nei negozi alla ricerca di prezzi stracciati non sono solo i più poveri. Quest’anno le famiglie spenderanno meno di 6 miliardi di euro per l’acquisto di capi di abbigliamento e  seguiranno la filosofia dei nonni, quella del “poco ma buono”.

Secondo le stime di Confesercenti gli italiani punteranno soprattutto sulla qualità, compresi quelli che acquistavano merce griffata a prezzo pieno.  E di affari potrebbero anche essercene tanti, dato che risulta inveduto oltre il 50 per cento dei prodotti. prodotti che potrebbero quindi lasciare finalmente gli scaffali dove sono abbandonati da mesi, data la “magra”. I commercianti hanno aggirato le regole e per accaparrarsi almeno i clienti più affezionati in molte città hanno già iniziato gli sconti.

Nell’Italia post crisi si assottiglia sempre di più la distanza fra chi compra in saldo, considerato che senza sconti i negozi hanno chiuso decisamente in ribasso. La famiglia tipo, costituita da una coppia con 1 o 2 figli spende ogni mese per vestiti e scarpe 233 euro, mentre un anziano che vive da solo spende per abbigliamento 45 euro al mese. Rispetto allo scorso anno si stringe la cinghia sulle spese, che diminuiranno del 9,6 per cento solo a Roma, ma gli addetti ai lavori continuano a sperare in una ripresa.