Villa Certosa/ Antonello Zappadu:”Berlusconi ha tentato di incastrarmi, voleva farmi accusare di estorsione”

Pubblicato il 16 Giugno 2009 - 09:31 OLTRE 6 MESI FA

Antonello Zappadu, il fotoreporter divenuto celebre per le foto delle “feste” di villa Certosa, ha una strategia precisa: difendersi attaccando. E lo fa anche quando a interrogarlo è Francesco Pizzetti, Garante per la privacy: “Non ho violato la privacy di nessuno – dice – perché non ho spiato proprio nessuno. Semmai ho documentato quel che accadeva nella villa del presidente del Consiglio. L’ho detto al Garante. Non è colpa mia se il parco della Certosa è grande 100 ettari ed è visibile dall’esterno. Per altro, nelle mie foto, i volti di tutti gli ospiti, uomini e donne, erano “pixelati”, resi irriconoscibili. Non sono stato io a svelarne le identità. Né ho tentato di truffare o estorcere nulla a nessuno. Semmai, sono stati “loro” a tentare di chiudermi in una trappola”.

“Loro” – a sentire Zappadu – sono Niccolò Ghedini, avvocato del Presidente del Consiglio, il direttore di “Panorama” Maurizio Belpietro, Miti Simonetto, da vent’anni consulente per l’immagine di Berlusconi. Ribaltando la ricostruzione proposta nel suo esposto dal presidente del Consiglio, Zappadu sostiene infatti che non fu lui a cercare “Panorama”, ma il contrario. Non fu lui a fare un prezzo (1 milione e mezzo di euro), vantando una trattativa avanzata con “Gente” e il gruppo “Hachette”, ma “loro a chiedermelo con insistenza”.