Antonio Di Pietro:”Il governo bara sui dati della crisi, il debito pubblico è fuori controllo, la disoccupazione aumenta”

Pubblicato il 18 Agosto 2009 - 10:27 OLTRE 6 MESI FA

“L’ennesima previsione di crollo” per il Pil “denota l’incompetenza di chi effettua le stime o l’incapacità di chi è al governo e dispone delle leve per gestire le variabili. L’impressione è che si stiano tirando i dadi e che chi li ha in mano sia un baro”. Lo scrive sul suo blog il leader dell’Italia dei valori, Antonio Di Pietro, che aggiunge: “Chiuderemo nel 2009 con un Pil reale vicino al -8: è questa la verità. L’Italia dicono abbia sentito meno la crisi rispetto agli altri Paesi occidentali. Pura illusione riconducibile a tre motivi principali: da una parte non sono stati diffusi i numeri della crisi e della disoccupazione, che ad oggi continuano ad essere trattati come un’estrazione del
Lotto; dall’altra sono state salvate le banche, che però non hanno salvato le aziende; e infine l’amministrazione pubblica italiana ha riversato sul debito pubblico, sui servizi e su qualche migliaio di precari il costo della crisi”.
Secondo Di Pietro, “ad aver pagato il prezzo più alto della recessione sono stati i lavoratori, soprattutto i precari, delle imprese private e dei colossi industriali, in cassa integrazione o semplicemente sbattuti per strada. L’arresto dell’emorragia del debito pubblico, un Golem da 1,8 mld di euro fuori controllo, è la cartina tornasole della ripresa economica, oltre che condizione necessaria per restare in Europa”. Di Pietro sottolinea che la resa dei conti sarà “in autunno, quando l’alchimia di governo non riuscirà a spiegare ai cittadini come mai le aziende continueranno a chiudere copiose e prive di ammortizzatori sociali per i propri dipendenti, o come mai i pensionati vedranno ritoccate a ribasso le pensioni mentre loro, i governanti, a Palazzo Grazioli sorseggiano champagne serviti da escort vestite di
nero e pensano ai dialetti, a Mediaset e a come fottere il tricolore.