Berlusconi racconta barzelletta: “Dio è mio vice-presidente”

Pubblicato il 20 Giugno 2009 - 00:33 OLTRE 6 MESI FA

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha chiuso il comizio di chiusura della campagna elettorale di Guido Podest, a Cinisello Balsamo, con una barzelletta.

«Berlusconi muore – racconta il premier – e viene mandato all’Inferno, dove non funziona niente. Lui però si tira su le maniche e in un mese l’inferno va a posto. Allora lo chiamano in Purgatorio e anche lì dopo un mese di lavoro tutto funziona a meraviglia. Allora decidono di chiamarlo in Paradiso, dove c’è un gran casino – ma forse, commenta Berlusconi, questa parola non si dovrebbe dire – insomma c’è maretta tra angeli e arcangeli. Berlusconi si dà da fare e in un mese sistema tutto; poi si apparta in una stanza con il Padre Eterno, passa un’ora, passano due ore, escono con Berlusconi che tiene la mano sulle spalle al Padre Eterno che dice: ‘Caro Silvio, la tua idea di trasformare il Paradiso in una società per azioni è geniale e mi ha convinto, ma non ho capito perchè dovrei fare il vice presidente’».

La barzelletta non è nuova. Ai tempi del fulgore di Carlo De Benedetti, la barzelletta circolava riferita a lui. Oggiu i tempi sono cambiati, l’astro di De benedetti non rifulge più come una volta e Berlusconi l’ha tirata fuori dal frigo, appropriandosene.