Calciomercato/ Il nuovo Milan deve e può fare a meno di Kakà. Adesso servono e bastano i soldi del Real Madrid

di Riccardo Panzetta*
Pubblicato il 29 Maggio 2009 - 16:02 OLTRE 6 MESI FA

Adesso potrebbe partire. E per molto meno rispetto ai 150 milioni offerti dal Manchester City solo cinque mesi fa. Kakà prepara le valigie e prenota un biglietto aereo destinazione Madrid. Il Real  lo vuole a tutti i costi e, molto probabilmente, riuscirà a strapparlo al Milan con un assegno di 60 milioni di euro o poco più. Ha cambiato idea Kakà sul suo futuro ma soprattutto è il Milan che sta cambiando passo e identità: incassare oltre che spendere, ringiovanire, risparmiare.

Il fantasista brasiliano dopo il no opposto agli inglesi, stavolta è pronto a sposare le merengues. E non certo per soldi. Il marchio-Real, con il suo blasone e la sua storia, pare abbia già sedotto il talento rossonero, pronto a seguire le sirene del Santiago Bernabeu. Il Milan sarà costretto ad accettare. Perchè le casse languono e se a gennaio i 150 milioni offerti dagli arabi del Manchester City furono rifiutati con qualche esitazione, d’altronde non si poteva vendere il giocatore contro la sua volontà e accollandosi tutta la responsabilità della cessione di fronte ai tifosi, oggi quella del Real è un’offerta che non si può più respingere.

Lo stesso Silvio Berlusconi, pochi giorni fa, ha implicitamente dato la benedizione all’addio del brasiliano. Il presidente rossonero ha lamentato la differenza di regime fiscale dei club italiani rispetto alle altre società d’Europa, in grado queste ultime di offrire contratti più ricchi e invitanti.

La cessione di Kakà, però, mette in luce un’altra debolezza della società rossonera. Che non è solo economica. Cedere il giocatore più rappresentativo, più bravo e più amato dai tifosi per rimpinguare le casse, implica la rinuncia ad inseguire l’Inter sul mercato. Perchè se Galliani accompagna il suo gioiello a Madrid, Moratti ha blindato Ibrahimovic, prolungato il contratto a Mourinho e piazzato due ottimi colpi: Diego Milito e Thiago Motta.

*Scuola superiore Giornalismo Luiss