Columbus Day a New York, milioni di italiani che fecero grande l’America il 12 ottobre è la loro festa

Columbus Day a New York, milioni di italiani che fecero grande l'America il 12 ottobre è la loro festa, così lo ha celebrato Comites NY

di Redazione Blitz
Pubblicato il 16 Ottobre 2022 - 09:54| Aggiornato il 20 Ottobre 2022 OLTRE 6 MESI FA
Columbus Day a New York, milioni di italiani che fecero grande l'America il 12 ottobre è la loro festa

Columbus Day a New York, milioni di italiani che fecero grande l’America il 12 ottobre è la loro festa. Nella foto di Edoardo Fermin, da sin. Barbara Marciandi, Vincenzo Castaldo, Ornella Fado, Valeria Desieno, Alessandro Crocco

Columbus Day, un nuovo modo di festeggiarlo. Ornella Fado, produttrice e conduttrice televisiva, ha organizzato la prima marcia del COM.IT.ES. NY, 

Ornella Fado e il presidente Alessandro Crocco hanno “pensato che fosse importante essere presenti e soprattutto invitare e conoscere i nostri concittadini. Il nostro impegno è quello di rappresentare la comunità e fare da collante con le istituzione”.

Così hanno invitato molti italiani che vivono in America, ma anche altri arrivati direttamente dall’Italia che tutti assieme hanno celebrato la giornata dedicata agli italiani e agli italo-americani.

“Siamo orgogliosi di avere avuto degli ospiti di eccezione. Un volto molto amato dagli Italiani nel mondo, la conduttrice televisiva Monica Maragone. Il direttore uscente di RAI Italia, Marco Giudici. Il coreografo e ballerino Cesare Vangeli del FOOD DANCE FESTIVAL. Cesare Rascel, figlio dell’indimenticabile Renato Rascel. Il gruppo “New York canta”. Samuele Cavallo e Antonella Brisco attori di Un Posto al sole”. Alberto Pelagotti, ex portiere del Palermo. Il team di GENIALITALY Association 

Alessandro Crocco ricorda il significato del Columbus Day. 

“L’orizzonte americano è vasto e le radici italiane sono fortissime. Dobbiamo preservarle, andando oltre il passato”.

“In quel giorno per quanto possibile smetta di lavorare e si dedichi a quegli esercizi che possono esprimere al meglio l’onore dello scopritore e il loro apprezzamento per le grandi conquiste dei quattro secoli completati della vita americana”. Queste furono le parole pronunciata nel 1892 dal presidente Benjamin Harrison durante la proclamazione del Columbus Day, in seguito al linciaggio di New Orleans del 1881. Vi persero la vita undici migranti italiani.

Ratificata in festa nazionale, nel 1937, dal Presidente Franklin D. Roosevelt, commemora e rappresenta il sacrificio fatto dai tanti che hanno inseguito per primi il ‘grande sogno americano’.

La festa ogni anno popola con oltre un milione di persone Fifth Avenue a New York per la tradizionale parata. Ancora oggi la celebrazione più importante e sentita della cultura, delle radici storiche e dell’identità italiana negli Stati Uniti.

Uomini e donne che hanno abbandonato la propria terra, trovando in questi luoghi, tra ostilità, discriminazioni e sacrifici, la propria casa, hanno costruito l’America. E che l’Empire State Building, il più famoso grattacielo di New York, costruito proprio grazie al lavoro, nella maggior parte, degli immigrati italiani, viene colorato con il tricolore della bandiera italiana, è una conferma di quanto questa giornata sia di notevole importanza per entrambi i Paesi.

Tutto questo assume un significato ancora più rilevante. Rinnovare un legame antico, riconoscere un grande patrimonio espresso attraverso chi ha creduto in quel sogno e ancora oggi lo trattiene nella memoria e diventa esempio da trasmette alle nuove generazioni.

In onore di quei grandi uomini, di quella visione che deve continuare a muovere il mondo, globalizzato ma fatto di comunità che disegnano il futuro delle nazioni.

È un giorno che deve unire tutti, guardando alla storia, considerandone il valore ma anche gli errori, così da evitarli e superarli, ma sempre con lo sguardo rivolto oltre. Oltre i pregiudizi, gli stereotipi, i muri, i confini culturali, in nome dei valori espressi dal sacrificio e dal riconoscimento dell’altro.