Crisi, Usa/ A Wall Street è ricominciata la caccia ai top manager a suon di centinaia di migliaia di dollari

Pubblicato il 23 Giugno 2009 - 18:02 OLTRE 6 MESI FA

La crisi non è certo finita, ma a Wall Street nomi famosi come Merrill Lynch, UBS e Citigroup, tutti salvati dall’abisso grazie alle centinaia di miliardi di dollari erogati dal governo federale con i soldi dei contribuenti, hanno ricominciato a distribuire sempre più ricchi stipendi, questa volta per impedire l’esodo dei top manager verso altri lidi ancor più redditizi, a quanto scrive il Financial Times.

A Wall Street la consuetudine di contendersi i migliori talenti a suon di dollari è sempre esistita, ma chi pensava che con la crisi questa abitudine si fosse per lo meno attenuata si è sbagliato di grosso. Ai primi segnali di ripresa, verso metà maggio la corsa al manager è ricominciata, anche se la caccia è diventata più difficile perchè richiede più soldi.

Ed anche durante il periodo più nero per l’economia Usa, dalla fine del 2008 a questa primavera, le banche più espansioniste come Barclays Capital, Credit Suisse e Deutsche Bank hanno letteralmente saccheggiato i manager degli istituti finanziari maggiormente colpiti, in particolare Merrill e UBS.

Secondo Patrick Field, presidente dell’azienda cacciatrice di teste londinese Hanover Search, ”Merrill e UBS hanno perso il 25 per cento dei loro migliori cervelli”. Fino allo scorso aprile gli stipendi dei top manager avevano già raggiunto l’80 per cento di quelli del 2007, ma nelle ultime settimane sono balzati dall’equivalente di 180 mila a 290 mila euro l’anno.

I controllori federali non possono che essere preoccupati da questo andazzo, perchè – rileva il Financial Times – ”aumentare gli stipendi e offrire bonus garantiti va direttamente contro i loro sforzi di pilotare le banche verso retribuzioni agganciate risultati nel lungo perido”.

Ma i successi nella caccia ai top manager non arridono solo alle banche nelle condizioni migliori. La settimana scorsa UBS si è accaparrata un nuovo strategy chief, Vesna Nevistic, strappandolo a Goldman Sachs, mentre un mese fa si è presa Rajeev Misra come capo del credito globale rubandolo a Deutsche Bank. La caccia continua.