Emergenza scuola/ Le parole di un’insegnante un atto d’accusa per tutti

Pubblicato il 23 Marzo 2009 - 18:54| Aggiornato il 24 Marzo 2009 OLTRE 6 MESI FA

Una insegnante ci ha mandato il suo commento alla notizia che il ministro Mariastella Gelmini ha annunciato la chiusura di tremila scuole. È una prosa essenziale, tacitiana. C’è tutto il disastro della scuola italiana, accumulato in decenni di confusione e anche di cambiamento, non sempre per il meglio, dell’Italia. È efficace, diretto, deprimente.

Sono un’insegnante in procinto di andare in pensione (con una pensione da fame): sarei potuta rimanere qualche altro anno, ma per cosa? Alunni viziati e arroganti, genitori prepotenti e iperprotettivi, spesso neppure una sedia decente e un armadietto dove conservare le proprie cose, per ogni ministro che si succede un mare di cose e di “carte” da cambiare, riunioni interminabili, dirigenti spesso incompetenti, una fatica immensa di cui nessuno si rende conto e stipendi ridicoli?
Ma chiudiamole pure le scuole: non tremila, tutte!