Escort. Procuratore di Bari: “Berlusconi fuori da responsabilità penale”

Pubblicato il 10 Settembre 2009 - 20:33 OLTRE 6 MESI FA

BerlusconiSullo scandalo escort-Berlusconi interviene il nuovo procuratore della Repubblica di Bari, Antonio Laudati: «Da quello che viene pubblicato sui giornali è di tutta evidenza» che il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi,«è assolutamente fuori da qualsiasi responsabilità penale».

«Esistono dei comportamenti che sono previsti dal Codice penale e altri comportamenti: noi ci occupiamo di quelli previsti dal Codice penale e il presidente del Consiglio è assolutamente fuori da qualsiasi forma di responsabilità penale».

Quindi, le rivelazioni fatte da Tarantini negli interrogatori di fine luglio scorso al pm che lo interrogava, Giuseppe Scelsi, saranno utilizzate contro lo stesso imprenditore che per la vicenda escort è indagato per favoreggiamento della prostituzione. Tarantini, infatti, ha spiegato al pm di aver inviato 30 donne, alcune anche a pagamento, in 18 occasioni nelle residenze private del premier. E ha detto che undici delle donne della sua ‘scuderia’ avrebbero avuto rapporti sessuali con Berlusconi.

Dopo aver ‘assolto’ il premier, Laudati è passato a bacchettare i suoi sostituti rilevando che nelle indagini in corso a Bari, sui cui si concentra l’attenzione della politica e dei media nazionali, «c’è stata una sovraesposizione mediatica di alcuni colleghi: ciò – ha detto – provoca un danno ai colleghi stessi e poi produce inconvenienti nelle relazioni istituzionali».

Un’esposizione che ora rischia di riversarsi su due donne magistrato di mezza età dell’ufficio gip del tribunale di Bari che amano la vita mondana e che sarebbero state legate a Tarantini da rapporti di amicizia o frequentazione. I due giudici hanno chiesto e ottenuto di astenersi dal trattare fascicoli a carico di Tarantini e il presidente della sezione gip, Giovanni Leonardi, ha accolto le loro richieste e ha passato il fascicolo ad un altro giudice. Dei magistrati che avrebbero avuto rapporti con Tarantini aveva parlato il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, nella lettera aperta scritta nell’agosto scorso al pm della Dda di Bari Desiré Digeronimo.

Nella missiva Vendola contestava la spettacolarizzazione delle indagini e la competenza della Dda ad indagare sulla sanità pugliese e sul senatore del Pd Alberto Tedesco. «Io – accusò tra l’altro il governatore – a differenza persino di alcuni magistrati, non ho mai messo piede nella festosa scena abitata da questo imprenditore».

A proposito della inchiesta del pm Dda Digeronimo sulla sanità, il procuratore Laudati ha detto che «è nata sicuramente nell’ambito di indagini della procura distrettuale antimafia. Normalmente – ha sottolineato – in tutte le procure questo tipo di indagine, che non è tipicamente della Dda, rimane in carico al sostituto che l’ha svolta per semplificazione della gestione dell’inchiesta e per non farla ripartire dall’inizio. Sarà compito del procuratore svolgere l’attività di coordinamento generale». Affermazioni queste con le quali il procuratore ha risposto alle critiche mosse nelle scorse settimane dal presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, e dal sindaco di Bari, Michele Emiliano, sulla competenza della Dda ad indagare sui reati contro la pubblica amministrazione.